Scuola, i sindacati bocciano la manovra: risorse insufficienti

Economia
I sindacati lamentano poche risorse per la scuola nella legge di Bilancio 2018 (LaPresse)
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"La Legge di Bilancio approvata dal Cdm non risponde ai reali bisogni dell'istruzione pubblica del nostro Paese", denunciano le sigle di categoria. Pronte azioni di protesta. Susanna Camusso chiede un incontro a Gentiloni

La legge di Bilancio 2018 non piace alla scuola. Tutt'altro. Per questo motivo, i sindacati di categoria hanno annunciato una mobilitazione per protestare contro la manovra del governo di Paolo Gentiloni che, a loro dire, prevede poche risorse per il settore dell'istruzione.

Nota unitaria delle sigle sindacali

Flc Cgil, Cisl Scuola, Federazione Uil Scuola Rua e Snals Confisal hanno firmato una nota unitaria nella quale vengono presi di mira i provvedimenti contenuti nella legge di Bilancio approvata dall'esecutivo. "Gli stanziamenti per la scuola sono insufficienti", sostengono i sindacati, che chiedono "investimenti aggiuntivi per garantire l'offerta formativa e per valorizzare la professionalità di tutti gli operatori. La manovra economica approvata dal Consiglio dei ministri non risponde ai reali bisogni dell'istruzione pubblica del nostro Paese".

Annunciata la mobilitazione

I sindacati annunciano che "saranno attivate tutte le iniziative di mobilitazione necessarie" per supportare le rivendicazioni espresse nella nota congiunta. Le sigle del settore, infatti, richiedono il rafforzamento delle politiche di investimento per l'istruzione in relazione al pil. Obiettivo: raggiungere il livello della media Ocse, e valorizzare "le professionalità di tutto il personale".

Richieste ulteriori risorse

I segretari generali delle sigle sindacali riconoscono la buona volontà del governo nel voler mantenere gli impegni presi il 30 novembre 2016 (data nella quale è stato sottoscritto l'accordo per il rinnovo dei contratti scolastici): "È un fatto sicuramente positivo", scrivono Francesco Sinopoli di Cgil, Maddalena Gissi di Cisl Scuola, Giuseppe Turi di Uil Scuola Rua ed Elvira Serafini di Snasl Confsal. Ma non sufficiente. Vengono infatti richieste ulteriori risorse specifiche per il settore da dedicare "al rilancio dell'intero sistema scolastico, che deve essere in grado di utilizzare, riconoscere e valorizzare tutte le energie presenti al proprio interno".

La tassa da 10 euro nei concorsi

Un altro motivo di insoddisfazione sarebbe rappresentato dall'inserimento, previsto nella bozza delle legge di Bilancio, della tassa da 10 euro per la partecipazione ai concorsi per docenti. La misura è ancora in attesa di verifica da parte della Ragioneria di Stato ma i fondi raccolti dai concorrenti sarebbero reindirizzati ai capitoli di spesa della missione "Istruzione scolastica", dello stato di previsione del Miur.

Susanna Camusso chiede un incontro a Gentiloni

Nel frattempo, anche Susanna Camusso alza la voce per protestare contro la legge di Bilancio. La segretaria generale della Cgil lamenta una mancata risposta da parte di Gentiloni in merito alla richiesta avanzata dal suo sindacato - insieme a Cisl e Uil - di poter avere un incontro per discutere delle norme previste dalla manovra. "Il ministro (Giuliano Poletti, ndr) aveva detto che ci saremmo rivisti quando c'erano i testi. Siamo in attesa dei testi fantasma", ha dichiarato la Camusso, sottolineando comunque che l'apertura di un tavolo al Ministero del Lavoro "non è la risposta al tema che abbiamo sollevato", vale a dire un incontro diretto con il presidente del Consiglio. E l'ipotesi di uno sciopero unitario, spiega ancora la segretaria della Cgil, non è da escludere.

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