Web tax, la proposta dei Paesi Ue in vista del summit a Tallin

Economia
Immagine d'archivio (Getty Images)

Quattro Stati membri, tra cui l'Italia, sono i capofila della battaglia per l'introduzione della norma. Tra le idee: profitti tassabili dove il valore viene generato e prodotti digitali soggetti a Iva

La questione della web tax occupa le agende dei Paesi europei da diverso tempo. Il prossimo venerdì 29 settembre, i 28 leader europei si riuniranno a Tallin per discuterne durante il digital summit. La controversia è chiara e riguarda quelle aziende tecnologiche che, pur operando in tutta l’Ue, mantengono la residenza fiscale dove le aliquote sono più convenienti.

Calenda: "Web tax è un tema centrale"

Questa presunta distorsione del mercato, in cui perderebbero sia i concorrenti tradizionali sia i contribuenti, è ora oggetto di una vera e propria battaglia. Capofila sono quattro Paesi Ue - Italia, Germania, Francia e Spagna – sostenuti da altri sei. In un documento che verrà presentato venerdì a Tallin, i Paesi sottolineano come il digitale abbia cambiato il sistema e che quindi ora sia necessario adeguare le regole per arrivare a un fisco più efficiente ed equo. Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo Economico, ha detto oggi: “Sono favorevole ad andare avanti. Quello della web tax è un tema centrale, così come quello dei diritti dei lavoratori negli spazi economici comuni. Ogni approccio ideologico su questi temi, che prescinda dai dati di fatto, è un approccio pericoloso che va evitato”.

La proposta dei quattro Paesi Ue

Per quanto riguarda l’Iva, ad esempio, i Paesi Ue chiedono che ciascun prodotto digitale vi sia soggetto nello Stato dove viene consumato (come per i beni fisici). Inoltre, i profitti tassabili dovrebbero essere attribuiti dove effettivamente viene generato il valore - superando quindi l’attuale principio dello stabilimento permanente delle imprese, non più adatto al business via web. Per tradurre tutto ciò in concreto, i quattro Paesi suggeriscono di spostare la tassazione dagli utili al fatturato. Ma sorge una perplessità: esiste infatti il rischio che in questo modo si vadano a tassare anche le perdite.

Le proposte della Commissione

In vista del summit di Tallin, anche la Commissione Ue ha preparato una serie di proposte. Tra quelle a lungo termine, l’idea di armonizzare in tutta l’Ue le regole sulla base imponibile. Sul breve termine, invece, l’idea di istituire una residenza fiscale virtuale da prendere per operare in uno Stato membro o la possibilità di una ritenuta d’acconto sulle transazioni digitali. L’obiettivo per la Commissione resta quello di una soluzione condivisa. Il “piano B” vedrebbe invece i singoli Paesi interessati muoversi da soli.

Per quanto riguarda l’Iva, ad esempio, i Paesi Ue chiedono che ciascun prodotto digitale vi sia soggetto nello Stato dove viene consumato (come per i beni fisici). Inoltre, i profitti tassabili dovrebbero essere attribuiti dove effettivamente viene generato il valore - superando quindi l’attuale principio dello stabilimento permanente delle imprese, non più adatto al business via web. Per tradurre tutto ciò in concreto, i quattro Paesi suggeriscono di spostare la tassazione dagli utili al fatturato. Ma sorge una perplessità: esiste infatti il rischio che in questo modo si vadano a tassare anche le perdite.

In vista del summit di Tallin, anche la Commissione Ue ha preparato una serie di proposte. Tra quelle a lungo termine, l’idea di armonizzare in tutta l’Ue le regole sulla base imponibile. Sul breve termine, invece, l’idea di istituire una residenza fiscale virtuale da prendere per operare in uno Stato membro o la possibilità di una ritenuta d’acconto sulle transazioni digitali. L’obiettivo per la Commissione resta quello di una soluzione condivisa. Il “piano B” vedrebbe invece i singoli Paesi interessati muoversi da soli. 

 

Per quanto riguarda l’Iva, ad esempio, i Paesi Ue chiedono che ciascun prodotto digitale vi sia soggetto nello Stato dove viene consumato (come per i beni fisici). Inoltre, i profitti tassabili dovrebbero essere attribuiti dove effettivamente viene generato il valore - superando quindi l’attuale principio dello stabilimento permanente delle imprese, non più adatto al business via web. Per tradurre tutto ciò in concreto, i quattro Paesi suggeriscono di spostare la tassazione dagli utili al fatturato. Ma sorge una perplessità: esiste infatti il rischio che in questo modo si vadano a tassare anche le perdite.

In vista del summit di Tallin, anche la Commissione Ue ha preparato una serie di proposte. Tra quelle a lungo termine, l’idea di armonizzare in tutta l’Ue le regole sulla base imponibile. Sul breve termine, invece, l’idea di istituire una residenza fiscale virtuale da prendere per operare in uno Stato membro o la possibilità di una ritenuta d’acconto sulle transazioni digitali. L’obiettivo per la Commissione resta quello di una soluzione condivisa. Il “piano B” vedrebbe invece i singoli Paesi interessati muoversi da soli. 

Per quanto riguarda l’Iva, ad esempio, i Paesi Ue chiedono che ciascun prodotto digitale vi sia soggetto nello Stato dove viene consumato (come per i beni fisici). Inoltre, i profitti tassabili dovrebbero essere attribuiti dove effettivamente viene generato il valore - superando quindi l’attuale principio dello stabilimento permanente delle imprese, non più adatto al business via web. Per tradurre tutto ciò in concreto, i quattro Paesi suggeriscono di spostare la tassazione dagli utili al fatturato. Ma sorge una perplessità: esiste infatti il rischio che in questo modo si vadano a tassare anche le perdite.

In vista del summit di Tallin, anche la Commissione Ue ha preparato una serie di proposte. Tra quelle a lungo termine, l’idea di armonizzare in tutta l’Ue le regole sulla base imponibile. Sul breve termine, invece, l’idea di istituire una residenza fiscale virtuale da prendere per operare in uno Stato membro o la possibilità di una ritenuta d’acconto sulle transazioni digitali. L’obiettivo per la Commissione resta quello di una soluzione condivisa. Il “piano B” vedrebbe invece i singoli Paesi interessati muoversi da soli. 

Per quanto riguarda l’Iva, ad esempio, i Paesi Ue chiedono che ciascun prodotto digitale vi sia soggetto nello Stato dove viene consumato (come per i beni fisici). Inoltre, i profitti tassabili dovrebbero essere attribuiti dove effettivamente viene generato il valore - superando quindi l’attuale principio dello stabilimento permanente delle imprese, non più adatto al business via web. Per tradurre tutto ciò in concreto, i quattro Paesi suggeriscono di spostare la tassazione dagli utili al fatturato. Ma sorge una perplessità: esiste infatti il rischio che in questo modo si vadano a tassare anche le perdite.

In vista del summit di Tallin, anche la Commissione Ue ha preparato una serie di proposte. Tra quelle a lungo termine, l’idea di armonizzare in tutta l’Ue le regole sulla base imponibile. Sul breve termine, invece, l’idea di istituire una residenza fiscale virtuale da prendere per operare in uno Stato membro o la possibilità di una ritenuta d’acconto sulle transazioni digitali. L’obiettivo per la Commissione resta quello di una soluzione condivisa. Il “piano B” vedrebbe invece i singoli Paesi interessati muoversi da soli. 

Per quanto riguarda l’Iva, ad esempio, i Paesi Ue chiedono che ciascun prodotto digitale vi sia soggetto nello Stato dove viene consumato (come per i beni fisici). Inoltre, i profitti tassabili dovrebbero essere attribuiti dove effettivamente viene generato il valore - superando quindi l’attuale principio dello stabilimento permanente delle imprese, non più adatto al business via web. Per tradurre tutto ciò in concreto, i quattro Paesi suggeriscono di spostare la tassazione dagli utili al fatturato. Ma sorge una perplessità: esiste infatti il rischio che in questo modo si vadano a tassare anche le perdite.

In vista del summit di Tallin, anche la Commissione Ue ha preparato una serie di proposte. Tra quelle a lungo termine, l’idea di armonizzare in tutta l’Ue le regole sulla base imponibile. Sul breve termine, invece, l’idea di istituire una residenza fiscale virtuale da prendere per operare in uno Stato membro o la possibilità di una ritenuta d’acconto sulle transazioni digitali. L’obiettivo per la Commissione resta quello di una soluzione condivisa. Il “piano B” vedrebbe invece i singoli Paesi interessati muoversi da soli. 

Per quanto riguarda l’Iva, ad esempio, i Paesi Ue chiedono che ciascun prodotto digitale vi sia soggetto nello Stato dove viene consumato (come per i beni fisici). Inoltre, i profitti tassabili dovrebbero essere attribuiti dove effettivamente viene generato il valore - superando quindi l’attuale principio dello stabilimento permanente delle imprese, non più adatto al business via web. Per tradurre tutto ciò in concreto, i quattro Paesi suggeriscono di spostare la tassazione dagli utili al fatturato. Ma sorge una perplessità: esiste infatti il rischio che in questo modo si vadano a tassare anche le perdite.

In vista del summit di Tallin, anche la Commissione Ue ha preparato una serie di proposte. Tra quelle a lungo termine, l’idea di armonizzare in tutta l’Ue le regole sulla base imponibile. Sul breve termine, invece, l’idea di istituire una residenza fiscale virtuale da prendere per operare in uno Stato membro o la possibilità di una ritenuta d’acconto sulle transazioni digitali. L’obiettivo per la Commissione resta quello di una soluzione condivisa. Il “piano B” vedrebbe invece i singoli Paesi interessati muoversi da soli. 

Per quanto riguarda l’Iva, ad esempio, i Paesi Ue chiedono che ciascun prodotto digitale vi sia soggetto nello Stato dove viene consumato (come per i beni fisici). Inoltre, i profitti tassabili dovrebbero essere attribuiti dove effettivamente viene generato il valore - superando quindi l’attuale principio dello stabilimento permanente delle imprese, non più adatto al business via web. Per tradurre tutto ciò in concreto, i quattro Paesi suggeriscono di spostare la tassazione dagli utili al fatturato. Ma sorge una perplessità: esiste infatti il rischio che in questo modo si vadano a tassare anche le perdite.

In vista del summit di Tallin, anche la Commissione Ue ha preparato una serie di proposte. Tra quelle a lungo termine, l’idea di armonizzare in tutta l’Ue le regole sulla base imponibile. Sul breve termine, invece, l’idea di istituire una residenza fiscale virtuale da prendere per operare in uno Stato membro o la possibilità di una ritenuta d’acconto sulle transazioni digitali. L’obiettivo per la Commissione resta quello di una soluzione condivisa. Il “piano B” vedrebbe invece i singoli Paesi interessati muoversi da soli. 

Per quanto riguarda l’Iva, ad esempio, i Paesi Ue chiedono che ciascun prodotto digitale vi sia soggetto nello Stato dove viene consumato (come per i beni fisici). Inoltre, i profitti tassabili dovrebbero essere attribuiti dove effettivamente viene generato il valore - superando quindi l’attuale principio dello stabilimento permanente delle imprese, non più adatto al business via web. Per tradurre tutto ciò in concreto, i quattro Paesi suggeriscono di spostare la tassazione dagli utili al fatturato. Ma sorge una perplessità: esiste infatti il rischio che in questo modo si vadano a tassare anche le perdite.

In vista del summit di Tallin, anche la Commissione Ue ha preparato una serie di proposte. Tra quelle a lungo termine, l’idea di armonizzare in tutta l’Ue le regole sulla base imponibile. Sul breve termine, invece, l’idea di istituire una residenza fiscale virtuale da prendere per operare in uno Stato membro o la possibilità di una ritenuta d’acconto sulle transazioni digitali. L’obiettivo per la Commissione resta quello di una soluzione condivisa. Il “piano B” vedrebbe invece i singoli Paesi interessati muoversi da soli. 

Per quanto riguarda l’Iva, ad esempio, i Paesi Ue chiedono che ciascun prodotto digitale vi sia soggetto nello Stato dove viene consumato (come per i beni fisici). Inoltre, i profitti tassabili dovrebbero essere attribuiti dove effettivamente viene generato il valore - superando quindi l’attuale principio dello stabilimento permanente delle imprese, non più adatto al business via web. Per tradurre tutto ciò in concreto, i quattro Paesi suggeriscono di spostare la tassazione dagli utili al fatturato. Ma sorge una perplessità: esiste infatti il rischio che in questo modo si vadano a tassare anche le perdite.

In vista del summit di Tallin, anche la Commissione Ue ha preparato una serie di proposte. Tra quelle a lungo termine, l’idea di armonizzare in tutta l’Ue le regole sulla base imponibile. Sul breve termine, invece, l’idea di istituire una residenza fiscale virtuale da prendere per operare in uno Stato membro o la possibilità di una ritenuta d’acconto sulle transazioni digitali. L’obiettivo per la Commissione resta quello di una soluzione condivisa. Il “piano B” vedrebbe invece i singoli Paesi interessati muoversi da soli. 

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