Alibaba e Weibo, i colossi web cinesi sbarcano a Wall Street

Economia
Un lavoratore di Alibaba - Foto Getty
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Il sito di e-commerce che ha sede a Hangzhou scarta Londra e Hong Kong e  annuncia l'intenzione di farsi quotare a New York.  L'obiettivo è raccogliere almeno 10 miliardi. Ai blocchi di partenza anche il Twitter dell'estremo oriente

Il dado è tratto. Il colosso cinese dell'e-commerce Alibaba ha annunciato di aver scelto New York per il suo debutto in Borsa, escludendo piazze come Londra e Hong Kong. "Alibaba - si legge in un comunicato del gruppo - ha deciso di avviare il processo per debuttare in borsa negli Stati Uniti. Questo ci renderà una compagnia più globale e più trasparente e ci consentirà di continuare a perseguire i nostri ideali e le nostre visioni a lungo termine".

Valore di capitalizazione di Alibaba valutato in 120 mld
- Secondo gli esperti Alibaba potrebbe raccogliere dall'Ipo circa 10 miliardi di dollari, a fronte dei 16 miliardi di dollari raccolti da Facebook nel 2012. L'Ipo più grossa di tutti i tempi negli Usa è quella da 18 miliardi di dollari di Visa. Lo sbarco di di Alibaba a Wall Street è prevista per la seconda metà di quest'anno. Alcuni importanti fondi hanno valutato il valore di capitalizzazione di Alibaba in 120 miliardi di dollari, contro i 170 di Amazon e i 73 di e-Bay.  La scelta di New York per l'ingresso in borsa della cinese Alibaba è un brutto colpo soprattutto per la borsa di Hong Kong, dove sono stati sollevati problemi di governance per l'azienda.

Vendita su Alibaba più del doppio che su Amazon
- Ma temere l'arrivo di Alibaba sono soprattutto i colossi americani dell'e-commerce, come Amazon ed eBay. Il gruppo cinese basato a Hangzhou, infatti, già da tempo ha superato Amazon.com come la più grande società al mondo nel settore delle vendite online. Vendite che nel 2013 sono ammontate a circa 240 miliardi di dollari, contro i 100 miliardi di dollari di Amazon. Il sito Taobao di Alibaba, lanciato nel 2003, attualmente conta più di sei milioni di utenti cinesi che gratuitamente si scambiano merci e prodotti. E il nuovo sito del gruppo, chiamato Tmall, è specializzato nella vendita di prodotti di grandi marche come Apple, L'Oreal o Adidas. Ma le attività sul web di Alibaba - di cui Yahoo! possiede il 24% delle azioni - vanno oltre, spaziando anche su contenuti che la mettono in concorrenza anche con gruppi come Google.

Dopo Alibaba potrebbe toccare al twitter cinese - Ma Alibaba è solo il primo dei colossi cinesi del web che sarebbero pronti a farsi quotare alla Borsa di New York. Secondo il Wall Street Journal, infatti, dopo Alibaba, potrebbe essere il turno di  Weibo, il Twitter cinese, poco conosciuto nel resto del mondo ma che può già contare su ben 129 milioni di utenti (contro i 241 milioni di Twitter). L'intenzione in questo caso - riporta sempre il quotidiano economico - è quella di vendere negli Stati Uniti azioni per almeno 500 milioni di dollari. Fondato nel 2009, Weibo nonostante la censura si è subito affermato come il luogo in rete in cui i cinesi discutono di tutto, dallo sport alla politica. Non senza qualche problema per le autorità cinesi, che con difficoltà riescono ad arginare il boom del social network. Nell'ultimo anno le entrate di Weibo sono triplicate a 188 milioni di dollari, nonostante perdite per 38 milioni nel 2013.

Grandi banche in corsa per l'Ipo - Intanto le grandi banche 'fiutano' l'affare, e cominciano a muoversi in vista delle due probabili Ipo 'cinesi'. Credit Suisse e Morgan Stanley - scrive il Wsj - sarebbero in pole position per la quotazione di Alibaba. Ma si parla anche di Deutsche Bank, Goldman Sachs e Jp Morgan Chase. E questo la dice lunga sull'interesse con cui gli investitori americani attendono le novità che arrivano dall'estremo oriente.

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