Internet.org, il piano di Facebook per connettere il mondo

Economia
Uno screenshot del video di presentazione di Internet.org
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Il social network insieme ad altri colossi hi-tech come Samsung e Nokia lancia un'iniziativa per facilitare l'accesso a Internet nei Paesi in via di sviluppo. Obiettivo: portare in Rete 5 miliardi di persone. Per ragioni umanitarie ma anche economiche

di Raffaele Mastrolonardo

Obiettivo: i prossimi due terzi, ovvero 5 miliardi di individui, quelli che ancora non hanno accesso ad Internet. Per portare in Rete questa massa di persone c'è ora un piano firmato da alcuni dei maggiori colossi della tecnologia, Facebook e Samsung in testa. L'iniziativa, chiamata Internet.org e annunciata martedì 20 agosto, prevede infatti una serie di azioni per abbassare i costi della navigazione in mobilità nei Paesi in via di sviluppo, ridurre la quantità di dati usati dalle applicazioni e promuovere nuovi modelli di business che facilitino la diffusione del web nelle aree più povere. “In certe nazioni ci sono enormi barriere per l'accesso all'economia della conoscenza. Internet.org mette insieme una partnership globale che lavorerà per superare queste sfide”, ha commentato Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook.

Il video di presentazione



L'alleanza - Tra i promotori dell'iniziativa, assieme a Facebook e Samsung, ci sono anche Qualcomm, Nokia, Ericsson, MediaTek e Opera Software. Ciascuno, affermano, pronto a portare le proprie specifiche competenze per aiutare a connettere chi non è ancora connesso. Per raggiungere lo scopo l'alleanza – che i partecipanti definiscono aperta – lavorerà su un ampio ventaglio di progetti. Dalla realizzazione di smartphone a basso costo ma di alta qualità, allo sviluppo di strumenti per comprimere in modo più efficiente i dati, fino alla messa a punto di nuovi modelli di business che permettano a operatori mobili e produttori di dispositivi di offrire tariffe più convenienti. Secondo il New York Times l'obiettivo primario è, entro 5-10 anni, tagliare i costi di accesso ai servizi di Internet mobile fino all'1 per cento dei livelli attuali. “Tutto quello che Facebook ha fatto fino ad ora è ruotato intorno al dare alle persone del mondo il potere di connettersi”, ha detto Zuckerberg commentando Internet.org. Per il numero uno del social network il progetto è anche un'altra occasione per proporsi come riferimento di un intero settore industriale. Nella primavera scorsa aveva lanciato un gruppo di pressione per riformare le leggi americane sull'immigrazione. 

Le ragioni del business – Non è la prima volta che i colossi della Silicon Valley si muovono per favorire lo sviluppo di Internet nelle aree meno abbienti della terra. Google, per esempio, è impegnato in analoghe iniziative nei Paesi in via di sviluppo, una delle quali prevede il ricorso a mongolfiere per fornire connettività dall'alto in zone dove la banda larga non arriva. Come ha notato il New York Times, dietro all'attivismo dei colossi della tecnologia ci sono anche ragioni di business. I mercati nordamericano ed europeo sono ormai maturi e vicini alla saturazione. Per trovare nuovi clienti è necessario andare in nazioni più povere in Asia, Africa e America Latina che offrono maggiori opportunità di crescita. Anche se questo significa investire in nuove infrastrutture, prodotti e servizi. La speranza l'ha sintetizzata bene Stephen Elop, amministratore delegato di Nokia: “L'accesso universale a Internet – ha detto - sarà la prossima grande rivoluzione industriale”.

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