Netbook in via d’estinzione. Colpa di Ipad e tablet

Economia
Un netbook - GettyImages
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Secondo IHS-iSuppli, la società di analisi di mercato, i computer portatili a basso costo sono destinati a scomparire nel 2015. Una vita breve la loro: nati nel 2007, hanno conosciuto il massimo splendore nel 2010 per imboccare poi la strada del declino

di Raffaele Mastrolonardo

E' stato bello, arrivederci. Si potrebbe aggiungere: è stato breve. Ma il risultato non cambia: i netbook, quei piccoli computer portatili a basso costo che sono stati per un certo periodo un segmento caldo dell'industria dei Pc, sono sull'orlo dell'estinzione. Anzi, la data dell'ultimo esemplare venduto sulla terra è stata appena fissata da IHS – iSuppli, società di analisi di mercato: 2015. Un paio di anni ancora dunque e poi addio a questa classe di prodotti lanciata nel 2007 che ha raggiunto il suo massimo splendore all'inizio del 2010 per imboccare in fretta la strada del declino. A spingerla verso la scomparsa la competizione di nuove specie come i tablet e la sua stessa economia interna: prezzi troppo bassi per garantire ai produttori adeguati ritorni. 

Fu vera gloria? – La profezia del decesso ad opera di IHS arriva dopo che a fine dicembre Asus e Acer, i due marchi che avevano puntato più forte su questo genere di dispositivi, avevano annunciato l'interruzione della produzione. Secondo quanto afferma IHS le vendite di netbook si fermeranno quest'anno a 3,97 milioni di unità con un calo del 72 % rispetto al 2012 quando ne furono acquistati 14,13 milioni. Ma questa discesa, già di per sé consistente, è nulla in confronto a quello che accadrà il prossimo anno, appena 264 mila netbook venduti, per poi raggiungere, l'anno dopo, la fatidica cifra: zero. Se così sarà, si può dire che quella dei netbook è stata una vita breve ma intensa. Introdotti nel 2007, avevano subito suscitato l'interesse dei consumatori per via del prezzo basso e perché consentivano di soddisfare una voglia ancor frustrata di mobilità. Alla fine del 2009, poco più di tre anni fa, erano ancora in ascesa. Secondo alcune stime, le vendite di questi prodotti avevano generato al tempo 11 miliardi di dollari con un incremento del 72 % rispetto all'anno precedente, quando i computer portatili tradizionali erano invece accreditati di un calo dell'11 %. Più o meno nello stesso periodo ABI Research prevedeva un raddoppio del numero di pezzi venduti per il 2010 (altre stime, tuttavia, erano più caute).

Tutta colpa dell'iPad - Già nel maggio di quell'anno era però chiaro che l'incremento previsto da alcuni non si sarebbe materializzato e che la crescita dei netbook, su base annuale, sarebbe rallentata. Tra le cause della brusca frenata c'era, fra le altre cose, un nuovo tipo di dispositivo, il tablet, e in particolare un prodotto chiamato iPad, presentato da Apple a gennaio e introdotto sul mercato ad aprile. Con una durata della batteria più lunga, una maggiore portabilità e innovazioni tipo lo schermo a tocco i tablet si candidavano ad essere un prodotto che meglio si affiancava ai Pc rispetto ai loro meno costosi rivali. Alla fine del 2010 il calo dei netbook, almeno nei mercati più maturi, era un dato certificato da Gartner con produttori come Acer, tra i maggiori produttori di netbook, colpiti negli Stati Uniti da una discesa del fatturato del 30 %.
Come ha recentemente ricordato un articolo sul sito del quotidiano inglese Guardian, oltre all'arrivo dei tablet, i netbook sono stati danneggiati proprio da uno dei fattori che li aveva resi interessanti agli utenti: il prezzo. Messi in vendita a cifre sotto i 200 dollari, lasciavano ai produttori margini troppo esigui, considerando anche il costo delle licenze di Windows XP, il sistema operativo che ne alimentava la maggior parte. In una parola, erano un prodotto poco conveniente per chi li realizzava.

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