Ecco Home, la nuova "casa" mobile di Facebook

Economia
Lo schermo di uno smartphone "trasformato" da Home
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Il social network ha presentato non un telefonino ma una nuova tipologia di app per rendere gli smartphone molto più “facebookcentrici” e più centrati su amicizie e relazioni

di Raffaele Mastrolonardo

Non è un nuovo telefonino, non è nemmeno un nuovo sistema operativo e neppure un'altra app. Semmai, parola di Mark Zuckerberg, una “nuova famiglia di app” per rendere il tuo dispositivo Android “perfetto per Facebook”. Home, la novità annunciata oggi 4 aprile dal social network americano, non è facile da definire e infatti lo stesso boss dell'azienda l'ha descritta soprattutto per negazione. Nei fatti si tratta del tentativo di fare un radicale make-up agli smartphone – quelli esistenti e quelli in arrivo - per renderli completamente centrati sulle relazioni e sulle persone prima ancora che sulle cose da fare e sulle applicazioni. Attraverso Home, che è una “non-app” scaricabile tramite Google Play, lo store di Google, i telefonini intelligenti targati Android cambieranno dunque faccia e natura, o almeno questo è quello che spera Zuckerberg. In primo piano, a tutto schermo, ci saranno gli aggiornamenti di stato dei nostri amici o i contenuti che decideranno di segnalare e condividere sul social network. Tutto il resto, a cominciare dai messaggi fino alle altre app, si inserirà e integrerà in questo nuovo livello “social” che diventa così la porta di accesso al telefonino (e al mondo).

Nuova relazione – “E' un cambio di relazione”, ha detto Zuckerberg. “I computer sono nati centrati su funzioni. Ora è tempo che siano centrati sulle persone”. Per sperimentare questa nuova modalità di interazione gli utenti Android – ma solo quelli americani - dovranno aspettare fino al 12 aprile prossimo quando Home sarà disponibile per il download (il resto del mondo dovrà attendere di più). Oppure potranno acquistare l'HTC First, il primo telefonino che ha già integrata questa innovazione. Ma quel che ha detto Zuckerberg lascia immaginare che presto ci saranno altri dispositivi pronti a dare la preminenza alle persone. Il social network ha infatti messo a punto Facebook Home Program, un programma a cui hanno già aderito i principali produttori e operatori del globo per garantire che l'esperienza con la nuova “app non-app” sia sempre al meglio. L'obiettivo, ha detto Zuckerberg, è quello di mettere a punto l'esperienza più adatta per “la generazione più connessa di sempre”.

Reazioni – Le prime reazioni all'annuncio da parte degli addetti ai lavori sembrano cautamente ottimiste. Secondo Michael Gartenberg, analista di Gartner non si tratta di una sorpresa. “Più o meno quello che mi aspettavo”, ha twittato. “Non un telefonino FB ma un'integrazione di Facebook nel tuo telefono”. Brian Blau, anche lui di Gartner, ha fatto le sue “congratulazioni” al social network. “Home sembra figo, ha qualche difetto ma se sei un fan di Facebook allora ti 'piacerà'”. Da parte sua, Steven Levy, tra i principali giornalisti tecnologici d'America si chiede “quanto ci vorrà perché Twitter e gli altri introducano le loro super-app che si impossessino dello schermo...”. Insomma, chissà che non sia nato oggi un nuovo fronte di battaglia. Il problema mobile – Dal punto di vista strategico, la vera questione, alla quale risponderà solo il tempo, è però se Home risolverà i problemi di Facebook con la mobilità, con cui ha avuto sempre un rapporto difficile. A differenza di Twitter, che riesce a fare soldi con la pubblicità sugli smartphone, su questo fronte il social network di Zuckerberg ha denunciato difficoltà fin dalla prima volta che ha dovuto rendere pubblici i suoi conti in vista del collocamento in borsa. In quell'occasione ha inserito tra le criticità proprio la monetizzazione di coloro che si collegano al servizio da telefonino e tablet. Anche alla luce di questo contesto vanno lette alcune mosse di Facebook. Dall'acquisto di Instagram al lancio di un suo App center. Nel frattempo, il numero di utenti mensili che accedono a Facebook da mobile ha raggiunto i 680 milioni, ovvero più della metà di quelli complessivi (1,06 miliardi). I proventi dalla pubblicità “mobile” rappresentano il 23 % di quelli totali. Ma i problemi, come ha ribadito un'analisi del Financial Times, restano. E anzi, secondo il quotidiano finanziario, un annuncio importante è l'ultima conferma che Facebook è ancora alla ricerca di una soluzione. Resta da vedere se Home è quella giusta.


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