E-reader, finito il boom? Tablet sul banco degli imputati

Economia
Ebook su tablet all'ultima fiera del libro di Francoforte - Getty Images
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Dopo la rapida crescita degli ultimi anni, nel 2012 il mercato dei lettori di ebook ha accusato una battuta d’arresto. A cannibalizzare il mercato sono state le tavolette touch, che continuano a crescere a due cifre (soprattutto nella variante low-cost)

di Gabriele De Palma

Il ciclo di vita delle tecnologie è solitamente breve, ma quello degli e-reader rischia di battere tutti i record. I dati delle vendite di lettori digitali diffusi dall’istituto di ricerca iSupply appaiono infatti impietosi e sorprendenti: nel 2012 sono stati venduti poco meno di 15 milioni (14,9) di e-reader; nel 2011, invece, erano stati 23,2 milioni con un calo percentuale del 36%.
Le previsioni per i prossimi anni sono ancora peggiori: per il 2013 è prevista la riduzione di un ulteriore 27% (le vendite che non supereranno gli 11 milioni di pezzi). Il calo proseguirà secondo le società di analisi di mercato fino al 2016, quando verranno acquistati solo 7 milioni di e-reader.

Punti di vista - L'anno scorso, proprio alla vigilia dell'importantissimo trimestre natalizio, i lettori di libri elettronici sembravano l'oggetto del momento. Il calo dei prezzi di listino, abbattuto fino a meno di 100 euro, li rendeva i regali ideali da mettere sotto l'albero. Sembrava finalmente l'esplosione di un mercato fino ad allora dominato da Amazon e il suo Kindle. Tutti immaginavano che la fase di boom durasse ben più di dodici mesi, invece la spinta propulsiva è terminata. E dire che nel 2012 l'offerta di dispositivi è aumentata, i prezzi si sono ulteriormente ridotti e il numero di ebook disponibile aumentato. Insomma i chiari sintomi di un settore in crescita, almeno sul lato dell'offerta. La domanda invece è venuta meno.

Tablet – Cosa rischia dunque di sconfiggere l'e-reader? Gli indiziati principali sono i tablet e i sospetti li argomenta proprio la società di analisi iSupply con cifre poco discutibili: nel 2010 si vendevano più e-reader che tablet; nel 2011 gli e-reader hanno raddoppiato le vendite, mentre i tablet le hanno moltiplicate per sette. Nel 2012 le tavolette sono ancora più che raddoppiate, i lettori elettronici invece hanno iniziato a retrocedere.

Amazon
– Tra i sospettati c'è la stessa Amazon, colpevole, secondo alcuni, di aver seguito Apple lanciando Kindle Fire, un tavoletta digitale dai prezzi stracciati rispetto alla concorrenza, che ha di fatto creato una nuova specifica categoria di mercato, quella dei tablet low-cost. Forse il tentativo di segnare il proprio territorio di espansione lasciando al leader Apple la fascia alta e cercando di presidiare quella bassa. Questo avrebbe portato a una competizione, fino ad allora meno esplicita, con i tablet. Perché comprare a 100 euro un e-reader quando con 200 si ha una tavoletta ben più versatile che tra le funzioni ha anche quella di visualizzare i libri elettronici? In questo caso Amazon avrebbe cannibalizzato uno dei mercati di cui era leader pur di mettere un piede ben piantato in un mercato assai più promettente.
Tutto corrisponde al vero ma è sbagliato credere in un errore autolesionistico di Jeff Bezos. Il modello di business di Amazon non prevede ricavi sui dispositivi quanto sui contenuti e sui servizi offerti. Bezos l'ha detto a chiare lettere a settembre in occasione della presentazione dei nuovi modelli: “Non vogliamo fare soldi quando un cliente compra un e-reader, ma quando lo utilizza per consumare un contenuto”. Quindi l'importante è vendere ebook, musica e film, e soprattutto pubblicità. Qui sta il business vero.

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