Facebook e Twitter, guerra all'ultima foto

Economia
Uno screenshot dal video di presentazione dei filtri per le immagini realizzato da Twitter
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Archiviato tra le polemiche il referendum su termini di servizio e privacy, Mark Zuckerberg adesso potrà integrare ancora di più Instagram nel social network, escludendo i concorrenti. Ma il sito di cinguettii rilancia con alcuni filtri per le immagini

di Raffaele Mastrolonardo

La prima vittima della guerra si dice sia la verità. Ma anche la democrazia pare sempre a rischio. E nell'accesa competizione tra i social network che ha infiammato l'ultima settimana il primo risultato è che a rimetterci, per ora, sembrano essere gli utenti di Facebook e quelli di Twitter. I primi, d'ora in poi, non avranno più modo di votare per indirizzare l'evoluzione della piattaforma. I secondi non possono più visualizzare all'interno del sito le foto scattate attraverso Instagram. I due fatti sono più legati di quanto non appaia a prima vista e hanno entrambi a che fare con lo scontro sempre più acceso tra i due social network.

Facebook, privacy e democrazia - Il referendum lanciato il 3 dicembre per invitare gli iscritti di Facebook a esprimersi su alcune modifiche dei termini di servizio e sul ricorso stesso ai referendum per ratificarle si è chiuso il 10 dicembre con un risultato inequivocabile: il quorum previsto (30 % degli iscritti, circa 300 milioni di persone) non è stato raggiunto. Solo 668mila utenti hanno votato, esprimendosi per di più a schiacciante maggioranza contro le modifiche. Ma il verdetto non cambia: Mark Zuckerberg non avrà più bisogno di consultare i propri utenti quando vorrà modificare i termini di servizio o le regole di privacy, tanto che alcuni osservatori hanno persino parlato di “morte della democrazia” o della peggior democrazia di sempre. D'ora in poi Facebook potrà mettere i dati degli utenti in comune tra le varie filiali locali dell'azienda (e quindi, per esempio, tra Stati Uniti ed Europa) e tra le società che ha acquisito nel tempo. Prima fra tutte Instagram, l'applicazione per la condivisione di foto (che, per la cronaca, ha appena completato il più importante aggiornamento da un anno a questa parte) che potrà così essere integrata sempre di più con il social network e, per converso, sempre meno con i concorrenti.

Twitter, Instagram
e Facebook– Le prove di questa autarchia sono già in corso. Come è noto, da qualche giorno la condivisione di foto su Twitter attraverso Instagram è più problematica: non è più possibile infatti visualizzare le immagini all'interno del servizio, né in anteprima né a dimensione intera. La decisione è stata giustificata dal co-fondatore di Instagram, Kevin Systrom, con la volontà di far trascorrere agli utenti più tempo sul sito dell'app. Difficile, a questo punto, dire se la mossa di Instagram / Facebook sia stata offensiva o di difesa preventiva. Fatto sta che, quasi in concomitanza con il risultato del referendum, Twitter ha annunciato l'introduzione nella sua app per iPhone e Android della possibilità di modificare le foto prima di condividerle sul social network e di abbellirle attraverso alcuni filtri (8 in totale, dal bianco e nero al vintage), ovvero proprio una delle caratteristiche che hanno fatto la fortuna di Instagram che, secondo Zuckerberg, conta ormai 100 milioni di utenti.

I filtri di Twitter

A noi due – Con il lancio dei filtri – realizzati in collaborazione con Aviary - Twitter ha rotto gli indugi e ha deciso di andare al testa a testa con il rivale nella competizione per chi fornisce agli utenti l'esperienza di condivisione fotografica più completa. È per questo che, scrive Daniel Terdiman su Cnet, quella di Twitter è una “sfida molto seria”. Certo, “Instagram parte in grande vantaggio e conta su una comunità molto appassionata”, ha scritto il giornalista. “Ma Twitter ha una base di utenti a 9 cifre e ora che offre filtri – anche se solo 8 contro i 18 di Instagram – può cominciare a rimontare”.

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