Austerity e riforme: le misure che fanno infuriare la Grecia

Economia

In cambio del nuovo piano di salvataggio da 130 miliardi di euro, il pacchetto del governo prevede una riduzione dei salari minimi del 22 per cento, la cancellazione di 15mila posti di lavoro e una serie di liberalizzazioni. Ma non solo… GUARDA LA SCHEDA

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Trentacinque miliardi in prestito dal fondo temporaneo salva-Stati Efsf, 4,5 miliardi da operazioni di privatizzazione, riforme radicali in vari settori, tra cui un taglio di 1,1 miliardi dei costi dei farmaci, una riduzione dei salari minimi del 22 per cento e 15mila posti di lavoro in meno nel servizio pubblico.
Sono questi alcuni dei punti del piano approvato dal governo greco (ora all'esame del Parlamento) che impegna il paese al pacchetto di riforme richieste dalla troika (Commissione europea, Bce e Fondo monetario internazionale) in cambio del via libera al nuovo piano di salvataggio da 130 miliardi di euro.
Una serie di provvedimenti all'insegna dell'austerity che ai cittadini greci non piace affatto.

Ecco di seguito alcune delle misure previste:

TAGLIO DI STIPENDI E PENSIONI
- Il pacchetto del governo prevede una riduzione dei salari minimi del 22%, tagli di 15mila posti di lavoro nel settore pubblico, riduzione della spesa per sanità, welfare e difesa. In concreto il salario minimo passerà da 751 a 600 euro, gli interventi sulla spesa per farmaci rischiano di mettere ancor più in difficoltà la gestione degli ospedali, dove le forniture sono ridotte al minimo. Anche le pensioni dovrebbero essere abbassate di un ulteriore 10% escluse però quelle sotto i 1000 euro.

RIFORME RADICALI IN MOLTI SETTORI
- Tra le molte riforme in programma ci sono gli 1,1 miliardi di tagli nei costi farmaceutici, l'abolizione delle regole restrittive sulle guide turistiche, l'apertura del mercato energetico agli investimenti stranieri.

NUOVE PRIVATIZZAZIONI - Entro la fine del 2012 Atene dovrebbe raccogliere 4,5 miliardi da operazioni di cessione, compresi i circa 1,5 miliardi già raccolti fino ad oggi. Entro la fine del 2015 l'obiettivo è di arrivare a racimolare 15 miliardi di euro. Secondo la bozza di un altro documento l'obiettivo è di raccogliere dalle privatizzazioni 50 miliardi di euro nel "medio termine" anziché entro il 2015.

ALLENTATI TARGET CONTI PUBBLICI - Il nuovo programma prevede che Atene registri quest'anno un leggero deficit di bilancio e un surplus primario di 3,6 miliardi di euro nel 2013. In un primo tempo era invece previsto il raggiungimento del surplus primario quest'anno.

NUOVI OBIETTIVI PER LE BANCHE - Le banche greche, che devono far fronte a perdite per circa 17 miliardi di euro per il piano di svalutazione del debito, dovranno raggiungere un “core tier 1” (cioè il capitale dell’istituto di credito) del 9% entro il terzo trimestre di quest'anno e del 10% entro il secondo trimestre del 2013. Il target precedente era del 10% entro l'agosto di quest'anno. Inoltre le banche che si trovassero ad avere bisogno di capitale potranno chiedere un aiuto allo Stato per ricapitalizzare, in cambio dovranno emettere titoli pubblici greci o bond convertibili.

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