Landini (Fiom): "La Fiat si svegli e riapra la trattativa"

Economia
Maurizio Landini sul palco di Piazza Maggiore a Bologna durante la manifestazione
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E' la richiesta del numero uno del sindacato dei metalmeccanici pronunciata dal palco di Bologna dove si è svolta la protesta delle tute blu (venerdì nel resto d'Italia). "Tutta la Cgil si fermi per uno sciopero generale", dice lui. Ma la Camusso tace

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"Siamo all'inizio della battaglia, non è finita e credo sia il momento che tutta la Cgil metta in campo uno sciopero generale". E' quanto chiede il segretario nazionale della Fiom Maurizio Landini, intervenendo sul palco di Bologna davanti alle migliaia di lavoratori che hanno aderito allo sciopero indetto dai metalmeccanici, con l'adesione della Cgil, in tutta l'Emilia Romagna. Qui infatti si è svolto lo sciopero delle tute blu, con un giorno di anticipo rispetto al resto d'Italia che incrocierà le braccia venerdì 28 gennaio. Una richiesta, quella di Landini, che giunge alla leader della Cgil Susanna Camusso che ha preso la parola in Piazza Maggiore subito dopo. Ma che non ha mai pronunciato la parola “sciopero generale”, mentre dalla piazza bolognese partivano alcuni fischi. In Emilia si è svolto lo sciopero delle tute blu, con un giorno di anticipo rispetto al resto d'Italia che incrocierà le braccia venerdì 28 gennaio.

Parole durissime, invece, quelle di Landini. Che ne ha anche per il governo (il ministro Sacconi a SkyTG24 aveva escluso una riapertura della trattativa). "Questo governo e il presidente del Consiglio, che non trova di meglio che divertirsi piuttosto che affrontare i problemi, dovrebbero vergognarsi - ha detto da piazza Maggiore - e questa piazza chiede un cambiamento". Per Landini la responsabilità del governo è nel fatto che "sta portando il Paese alla deriva". In più ha aggiunto: "Non esiste al mondo un governo che non ha avuto la forza e la volontà di chiedere alla Fiat e a Marchionne che scoprissero le proprie carte, che mostrassero il piano industriale e cosa volessero fare". Infine, rivolgendosi alla platea, ha concluso: "Ci vuole il coraggio degli operai di Pomigliano, di Mirafiori e di voi tutti che siete qui oggi". "E' bene che Marchionne a febbraio si svegli meglio e riapra le trattative perché quegli accordi non siamo disponibili ad accettarli e li combatteremo con tutti i mezzi possibili".

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