Marchionne gela la Volkswagen: la Ferrari non si tocca

Economia
L'amministratore delegato Fiat Sergio Marchionne (Credits: Getty Images)
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L’amministratore delegato della Fiat conferma di non voler cedere il marchio del Cavallino e quello dell’Alfa Romeo. Poi parla di Mirafiori e apre ai sindacati: “Il tavolo sullo stabilimento torinese può partire quando vogliono le parti sociali”

Un'apertura nei confronti del sindacato e un netto stop sulle possibili indiscrezioni di una volontà da parte di Fiat di vendere due dei suoi marchi più preziosi, Ferrari ed Alfa Romeo. Il numero uno del Lingotto Sergio Marchionne è piuttosto netto. E a margine della consegna al Politecnico di Torino della laurea ad honorem in architettura a Giorgetto Giugiaro interviene su due dei punti più caldi che riguardano l'agenda dell'azienda torinese.

Marchionne ai sindacati: "Noi pronti da mesi" - Il tavolo su Mirafiori "può partire quando vogliono loro, noi siamo pronti da mesi". Così l'amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne ha commentato, a margine della consegna al Politecnico di Torino della laurea ad honorem in architettura a Giorgetto Giugiaro, il questionario proposto nello stabilimento torinese da Fim, Uilm, Fismic, Ugl e quadri dal quale è emerso che la maggior parte dei lavoratori è favorevole al modello Pomigliano. "E' un'idea fenomenale. Se riusciamo ad arrivare a quel livello là partiamo immediatamente".
Replicando quindi, alle dichiarazioni della Fiom secondo cui per Mirafiori non ci sarebbe alcuna convocazione, Marchionne ha proseguito: "A quello che dice la Fiom non rispondo più, non ne vale la pena". L'ad del Lingotto ha infine ribadito l'inutilità di un tavolo con il governo. "Le vetture le abbiamo da fare, c'è un accordo di principio con alcuni sindacati, abbiamo un progetto, si lascino lavorare le parti e vediamo se riusciamo a ricucire il tutto".

La cessione di Ferrari? "Solo un sogno" - Il numero uno del Lingotto ha ribadito anche di non aver alcuna intenzione di cedere il marchio Alfa Romeo o Ferrari al gruppo Volkswagen. "L'hanno descritto come un sogno. Sono dei bei sogni... resterà un sogno", ha commentato.
Poi, ha parlato di mercato. “E’ in linea con le previsioni. Ho incontrato a Bruxelles tutti gli altri costruttori europei: la ripresa dei numeri delle case non solo europee ma anche americane è dovuta semplicemente alla crescita dei mercati esteri". Marchionne ha aggiunto che il mancato arrivo di nuovi modelli non è "il motivo" della perdita di quote della Fiat.

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