Crollo ponte Morandi, tre mesi dopo 43 rintocchi per le vittime

Cronaca

A 90 giorni esatti dal disastro, la cerimonia in ricordo della tragedia, al limite della zona rossa in via Fillak. Deposte 43 rose bianche. Gli sfollati chiedono che il decreto per Genova sia convertito in legge al più presto

Con 43 rintocchi di campana tibetana e 43 rose bianche, alle 11.36, a tre mesi esatti dal disastro, hanno preso il via le commemorazioni della tragedia del crollo del ponte Morandi a Genova. La cerimonia si è svolta al limite della zona rossa vicino alla pila 10 del viadotto, in via Fillak a Certosa. "Siamo qui per non dimenticare, con quasi tutti gli sfollati e le associazioni che sono tuttora presenti quotidianamente", ha detto Ennio Guerci, uno dei portavoce del Comitato degli sfollati. A riunirsi sotto il ponte Morandi un centinaio di persone tra sfollati, volontari di protezione civile e di associazioni, per recitare preghiere per i morti del viadotto. A una portavoce del comitato degli sfollati, Giusy Moretti, e al consigliere delegato alla protezione civile del Comune, Sergio Gambino, è stato permesso di valicare il limite della zona rossa e di deporre 43 rose proprio sui resti del viadotto.

Gli sfollati: "Decreto Genova sia convertito in legge al più presto"

Una cerimonia sobria e silenziosa, dove non è mancata la commozione. A tre mesi dal crollo, continua Guerci, "la necessità degli sfollati è che venga convertito in legge al più presto il decreto Genova (COSA PREVEDE) in modo che il sindaco e commissario Marco Bucci possa iniziare a procedere con i lavori di demolizione prima e ricostruzione poi".

Ripreso il recupero dei beni dalle case degli sfollati

Alla commemorazione non erano presenti familiari delle vittime. "Siamo qui perché le generazioni future devono ricordare. La nostra presenza è un monito affinché certe tragedia non accadano più", ha detto il portavoce degli sfollati Moretti. I partecipanti alla commemorazione si erano radunati nel centro sfollati di via Fillak per poi spostarsi davanti alle macerie, lungo il torrente Polcevera. Intanto sono riprese le attività di recupero dei beni da casa degli sfollati che erano state sospese tra ieri e stamani per alcuni allarmi dei sensori montanti sui monconi del ponte.

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