Dalla Brianza alla Sardegna, le inchieste sugli altri ponti crollati

Cronaca
Alcuni ponti crollati recentemente nel territorio italiano
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Dopo il disastro di Genova, la procura ipotizza i reati di omicidio plurimo, disastro colposo e attentato alla sicurezza dei trasporti. Nel nostro Paese, però, la magistratura è impegnata in altri casi simili. Ecco i più recenti

La procura di Genova ha aperto un'inchiesta sul crollo del ponte Morandi  (LIVEBLOG - FOTO - VIDEO - LE VITTIME) ipotizzando i reati di omicidio colposo plurimo, disastro colposo e attentato alla sicurezza dei trasporti. La legge prevede che in tutti gli incidenti di questo tipo scatti l'indagine della magistratura ma l'analisi di quanto accaduto negli ultimi anni mette in mostra difficoltà e tempistiche lunghe per arrivare a una verità giudiziaria. Questa la situazione dei casi simili più recenti.

Ponte di Annone

L'inchiesta sul crollo della struttura di Annone Brianza (Lecco) che nell'ottobre del 2016 ha provocato la morte di una persona, è ancora nella fase delle indagini preliminari e vede indagate sei persone. Il procedimento ha subito rallentamenti a causa del trasferimento nel novembre del 2017 da Lecco a Bergamo del pm Preteroti, titolare del fascicolo, nonostante il procuratore capo Chiappani avesse chiesto al Ministero della Giustizia di rinviarlo visto che si stava occupando del delicato caso e la Procura era sotto organico. Successivamente, il pm che ha ereditato l'inchiesta, Cinzia Citterio, ha iscritto tre nuovi indagati, sulla base di una consulenza da lei disposta, aggiungendoli a tre ingegneri, possibili responsabili del crollo, individuati in un primo momento: un dirigente del settore Viabilità e Strutture dell'amministrazione provinciale di Lecco, il responsabile del servizio concessioni e reti stradali, sempre della Provincia e un tecnico dell'Anas. Le accuse sono quelle di omicidio colposo e disastro colposo.

Ponte di Carasco, Liguria

Il processo di primo grado per il disastro nel paese dell'entroterra ligure che ha provocato la morte di due persone precipitate con l'auto nel torrente Sturia, si è chiuso il 24 maggio del 2017 con l'assoluzione di quattro dirigenti dell'ex Provincia di Genova. La sentenza è arrivata a oltre tre anni dal cedimento, avvenuto durante l'alluvione che ha colpito la Liguria nell'ottobre del 2013. Il pm aveva chiesto condanne fino a tre anni per i reati di omicidio colposo e disastro colposo, sostenendo che l'evento sarebbe stato "l'esito di una prolungata inosservanza di controlli programmati e periodici.

Tramonti di Sopra, Friuli Venezia Giulia

Per il cedimento durante un collaudo del ponte Chiavalir, datato 15 dicembre 2004, è arrivata a distanza di sette anni, nel dicembre del 2011, una sentenza di condanna definitiva nei confronti di quattro dipendenti della Consolstrade. La pena più alta, a un anno e quattro mesi, è stata inflitta al direttore tecnico dell'azienda. Un autista rimase ferito in modo non grave per il crollo determinato, secondo un perito del Tribunale "da irregolarità nell'esecuzione dei lavori".

Viadotto Palermo - Agrigento

Nel giugno dello scorso anno, la Procura di Termini Imerese ha chiuso le indagini sul crollo del viadotto Scorciavacche, inaugurato il 23 dicembre del 2014 e crollato una decina di giorni dopo, per fortuna senza causare danni a persone. L'inchiesta coinvolge 14 indagati, tra i quali gli ex vertici nazionali e regionali dell'Anas.

Viadotto Ravanusa - Licata

L'11 luglio 2018, a quattro anni dal crollo del viadotto 'Petrulla' in provincia di Agrigento, la Procura locale ha chiesto di condannare a un anno e otto mesi col rito abbreviato per disastro colposo il direttore dei lavori e di rinviare a giudizio l'altro imputato, un progettista, che ha chiesto di essere giudicato col rito ordinario. Il cedimento causò il ferimento di 4 persone.

Alluvione in Sardegna

Ancora in corso la ricerca della verità giudiziaria per il crollo del ponte sulla strada provinciale Oliena - Dorgali durante l’alluvione 'Cleopatra' che si abbatté nell'ottobre del 2013 sulla Sardegna. A perdere la vita fu un poliziotto 40enne, impegnato nei soccorsi assieme ad altri colleghi. Nel novembre 2017, si è arrivati alla riunificazione in un unico processo con 80 imputati delle varie indagini sui danni provocati dal disastro naturale, forse amplificati da responsabilità umane. Degli 80 imputati, 30 sono coinvolti nel crollo del ponte che causò la morte dell'agente.

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