Stadio Roma, Lanzalone si difende: mai partecipato a vicenda

Cronaca

L'ex presidente di Acea si dice estraneo al caso che sta scuotendo la Capitale. Sfogo di Parnasi nel 2017: "Di Roma non frega a nessuno". Ma Caporilli, suo collaboratore, durante un interrogatorio dice: dati soldi ad "almeno un funzionario pubblico"

"Io alla vicenda dello stadio non ho mai partecipato". Sono queste le parole che compaiono nella trascrizione manoscritta del verbale di interrogatorio di garanzia di Luca Lanzalone, l’ex presidente della Acea ai domiciliari dal 13 giugno (I PROTAGONISTI). La frase, secondo quanto si apprende, è riportata a penna nel documento a cui mancano le trascrizioni complete dell'atto istruttorio. Il verbale completo non è ancora stato depositato agli atti. Intanto, emergono anche nuovi dettagli su una delle figure chiave dell'inchiesta, quella di Luca Parnasi. Stando a quanto riferito da Luca Caporilli, braccio destro del costruttore e agli arresti nell'ambito dell'inchiesta, ci sarebbero state "dazioni di denaro in favore di almeno un funzionario pubblico" responsabile dei pareri al progetto sulla struttura che dovrebbe sorgere a Tor di Valle. Le rivelazioni arrivano dopo un interrogatorio di oltre quattro ore a cui Caporilli si è sottoposto oggi in Procura.

Le rivelazioni di Caporilli e lo sfogo di Parnasi

"Al tavolo per la modifica del progetto dello stadio della Roma era l'avvocato Lanzalone a rappresentare il Campidoglio", avrebbe riferito il consultente di Parnasi che, dopo le prime ammissioni davanti al gip a Regina Coeli del 15 giugno, aveva chiesto di incontrare nuovamente gli inquirenti per fornire elementi all'indagine. Intanto, è emerso che proprio Parnasi, il 4 marzo del 2017, si lamentava che di Roma non importasse a nessuno, in uno sfogo con i suoi collaboratori. Al centro delle lamentele anche il fatto che il progetto del nuovo stadio avesse subito una battuta d'arresto a causa della Valutazione di impatto ambientale negativa. Nelle carte allegate all'ordinanza, si legge inoltre che "Parnasi si lamenta del fatto che i tempi sono troppo lunghi". "Dobbiamo dire noi come si fanno le cose non farcele dire da Lanzalone", continua Parnasi nel suo sfogo che è stato intercettato. 

Ministro Fraccaro: Lanzalone no imposto, Raggi non in bilico

Intanto, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro (M5s), in un’intervista radiofonica è intervenuto sul ruolo della sindaca di Roma Virginia Raggi sulla vicenda. Nessuna imposizione ma un "percorso condiviso", con la prima cittadina che "non è in bilico". Con lei "non c'è nessun problema", ha garantito Fraccaro. Luca Lanzalone è stato "presentato, nessuno ha detto imposto" a Virginia Raggi, spiega ancora il ministro. Per lui la "vicenda è molto chiara, si tratta di un avvocato estremamente competente e capace, è stato presentato alla sindaca in Campidoglio e la sua capacità è stata dimostrata anche in Campidoglio, quindi è stato un percorso condiviso".

Renzi e Pd all'attacco di Bonafede: "Si scusi, inaccettabile"

Ma la vicenda dello stadio è stata affrontata anche da Renzi e dal Pd che vanno all’attacco del ministro della giustizia Alfonso Bonafede e lanciano l'hashtag #malafede. Stando alle dichiarazioni rese dalla sindaca di Roma Virginia Raggi in Procura, sarebbe stato proprio Bonafede - insieme allo stesso Riccardo Fraccaro - a presentarle Lanzalone. Il ministro lo ha detto in un'intervista: "Lanzalone lo ha scelto la sindaca Raggi. Gliel'abbiamo presentato sia io che Riccardo Fraccaro. Io non ho niente da chiarire". E ha ricordato: "Qualcuno starnazza sul fatto che io debba riferire in Parlamento". Proprio su questo punto il Partito democratico lo attacca: "Ieri ha detto che in Parlamento c'è qualcuno che sta starnazzando: queste parole sono inaccettabili e chiediamo un immediato chiarimento del ministro e da parte del premier", ha detto il capogruppo Pd Andrea Marcucci in Aula al Senato. "Pretendiamo le scuse", ha aggiunto. Poi è stata la volta di Matteo Renzi: "Peccato che il ministro Bonafade, in realtà 'malafede' visto come si comporta, abbia detto che non verrà in Parlamento a rispondere nel merito delle cose. Peccato visto che lui ha iniziato la sua carriera a Firenze con una webcam dove chiedeva trasparenza, trasparenza che vale anche per lui", ha detto durante una diretta su Facebook.

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