Scoperti falsi ciechi nel messinese: sequestrati 200mila euro

Cronaca
Foto d'archivio (Fotogramma)
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Due uomini e una donna, dichiarati non vedenti assoluti, sono stati sorpresi mentre usavano lo smartphone e mentre si muovevano senza problemi legati alla vista. Con la loro truffa, per anni, hanno percepito indennità a titolo di prestazioni previdenziali

Erano stati dichiarati ciechi assoluti eppure usavano lo smartphone e giravano per la città senza problemi di movimento. La truffa era stata ideata da due uomini e una donna che si fingevano falsi non vedenti per assicurarsi le indennità. Ma l’inganno è stato scoperto dai carabinieri di San Salvatore di Fitalia (Messina) e nei confronti di tre indagati è stato eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di 200mila euro, vale a dire l’equivalente delle giacenze dei loro conti correnti.

I finti ciechi usavano smartphone e camminavano senza problemi

L’accusa è di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche: i tre hanno infatti percepito negli anni indennità a titolo di prestazioni previdenziali e assistenziali fingendosi "ciechi assoluti". Le indagini sono iniziate nel maggio del 2016, per accertare che davvero fossero presenti le patologie che avevano portato al riconoscimento dell’invalidità civile. I tre erano stati dichiarati ciechi assoluti dall'ufficio invalidi civili della "Cittadella della salute" di Messina, dove erano custodite le pratiche che prima erano nelle Asl territoriali. I militari hanno così osservato, pedinato e controllato, con intercettazioni, i tre finti non vedenti e hanno documentato ''l'insussistenza delle gravi patologie riferite e certificate che avrebbero dovuto generare gravi compromissioni dell'autonomia personale". Uno degli indagati, per esempio, è stato ripreso mentre controllava il suo cellulare, mentre in altre occasioni è stato possibile osservare come i tre si muovessero senza problemi legati a patologie della vista. 

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