Migranti, blitz a Bardonecchia: inchiesta per abuso e violenza privata

Cronaca

Caso diplomatico tra Italia e Francia e politico sull'Europa intorno all'intervento anti-migranti di 5 doganieri francesi armati nei locali della ong Rainbow4Africa. Minniti: "Fatto grave". La Francia sospende i controlli 

Abuso in atti di ufficio, violenza privata e violazione di domicilio. Questi i reati ipotizzati dalla procura di Torino nel fascicolo di indagine aperto per fare luce sul comportamento di operatori della Dogana francese a Bardonecchia. Si sta valutando anche l'eventuale sussistenza del reato di perquisizione illegale. Il procedimento penale è al momento a carico di ignoti perché gli agenti francesi non sono stati identificati.

Il caso diplomatico tra Italia e Francia e quello politico sulla gestione dei migranti in Europa scoppiano venerdì 30 marzo, dopo le 19, quando cinque agenti delle dogane francesi fanno irruzione armati in una sala della stazione di Bardonecchia e costringono un migrante nigeriano sospettato di essere uno spacciatore a sottoporsi al test delle urine. 

L'irruzione francese

Rainbow4Africa, Ong che assiste i migranti che tentano di varcare la frontiera delle Alpi per raggiungere la Francia, denuncia una "grave ingerenza nell'operato delle Ong e delle istituzioni italiane", ricordando che "un presidio sanitario è un luogo neutro, rispettato anche nei luoghi di guerra". Il sindaco di Bardonecchia, Francesco Avato, parla di "atto di forza": "Non contesto che gli agenti francesi possano svolgere attività di controllo in territorio italiano in base al diritto internazionale ma non in un luogo deputato alla mediazione culturale", spiega. Roma convoca l'ambasciatore francese e parla di "atto grave e inaccettabile". Parigi prima si invece si difende: "C'è un accordo, nessuna violazione". Poi afferma di voler sospendere i controlli.

Francia sospende i controlli

"Ho chiesto ai doganieri, che non hanno fatto nulla di illegale, di sospendere il funzionamento del nostro accordo, in attesa di una mia visita al governo italiano. Se bisogna rivedere l'accordo, ovviamente lo faremo", dichiara il ministro francese dei Conti Pubblici, Ge'rald Darmanin, nella trasmissione 'Grand jury' di Lci-Rtl-Le Figaro. In un tweet, Darmanin sottolinea che "l'Italia è una nazione sorella".

Scontro Italia-Francia

Sulla questione, interviene anche il ministro dell'Interno, Marco Minniti: chiedendo che per varcare il confine gendarmi e doganieri debbano presentare richiesta di autorizzazione e attendere il via libera italiano. “Considero grave quello che è avvenuto a Bardonecchia -  afferma in un’intervista a Il Giornale - Con tempestività si è convocato l'ambasciatore francese a Roma e la nota della Farnesina, a cui come appare evidente si è lavorato insieme, rappresenta la posizione di tutto il governo. In sintesi, ad un fatto grave c'è stata una risposta all'altezza da parte dell'Italia". 

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