Emergenza idrica in Sicilia, poteri speciali al governatore

Cronaca

Molte dighe sono a secco e le perdite raggiungono anche punte del 70%. I sindacati invitano a puntare sulla risistemazione delle infrastrutture e sulla limitazione degli sprechi 

La Sicilia è alle prese con un'emergenza idrica che colpisce in particolare la provincia di Palermo. Per questo Palazzo Chigi ha acconsentito a conferire poteri speciali al governatore della Regione Nello Musumeci che potrà così predisporre misure urgenti.

La situazione nell'isola

Diverse dighe della regione sono a secco e le piogge continuano a essere scarse. Ad aggravare l'emergenza ci sono gli sprechi lungo la rete idrica, con perdite che in alcune zone arrivano anche al 70%. A tal proposito i sindacati hanno ricordato che il "Patto per il Sud" prevede lo stanziamento di 1,2 miliardi di euro per depuratori e infrastrutture, ma i cantieri sono in realtà fermi. Problematiche che vengono imputate alle lentezze burocratiche legate anche alle elezioni avvenute in vari comuni e nella regione. Secondo i sindacati non sprecare l'acqua, collaudare le dighe e riparare le condutture sarebbero le priorità da perseguire per risolvere l'emergenza "perché in Sicilia l'acqua c'è", invece di puntare su opere come i costosi dissalatori, che produrrebbero anche una materia prima di qualità inferiore. Tra le possibili soluzioni alternative c'è quella di riciclare l'acqua dei depuratori.

Allarme precipitazioni in Italia

Il 2018 nel nostro Paese si è aperto con circa quasi un terzo di precipitazioni in meno (-29%) rispetto alla media storica, con crolli del 50% nel centro Italia e del 45% nel Mezzogiorno. Nel nord della penisola invece si è verificato un aumento del 5%, anche grazie alle abbondanti nevicate delle ultime settimane. Questo quadro preoccupante emerge da un'analisi della Coldiretti sulla base dei dati di gennaio dell'Ucea (l'istituto di ricerca sul clima del Ministero delle Politiche agricole). In questo modo si sarebbe aggravata una situazione già in parte compromessa, con il 2017 che si è classificato in Italia come l'anno più secco dal 1800, con precipitazioni inferiori del 31% rispetto alla media storica.

Difficoltà nel settore agro-alimentare

Secondo la Coldiretti la mancanza di acqua si fa sentire soprattutto nelle campagne, dove le piante da frutto in fase di rigonfiamento delle gemme o già fiorite per effetto del caldo hanno ancor più bisogno di irrigazione. Ma a soffrire è anche il frumento e a rischio ci sono le semine e i trapianti primaverili, come il mais e gli ortaggi.

Cronaca: i più letti