Suocera accusata di aver fatto uccidere genero per l’assicurazione

Cronaca
Foto d'archivio (Fotogramma)
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Arrestati la donna, il fratellastro di lei e un altro uomo per omicidio volontario premeditato: avrebbero architettato la morte di un 24enne, facendolo investire da un'auto nel Barese, per ottenere il risarcimento della compagnia assicurativa

Avrebbe architettato la morte del genero facendolo investire da un'auto per ottenere il risarcimento dall’assicurazione. Una donna, suocera della vittima, è stata arrestata dai carabinieri di Bari con l’accusa di omicidio volontario premeditato. Stessa accusa e stessa ordinanza di custodia cautelare in carcere anche per il fratellastro di lei, che guidava la macchina che ha ucciso il 24enne, e per un pregiudicato. Il fratellastro sarebbe stato l’esecutore materiale, gli altri due gli istigatori-mandanti. I tre avrebbero simulato un incidente stradale con l’obiettivo di ottenere il risarcimento dalla compagnia assicurativa e dividerselo.

Il presunto incidente stradale

Le indagini, coordinate dalla Procura di Bari, sono partite dopo l'incidente stradale avvenuto sulla provinciale Adelfia-Cassano delle Murge il 5 ottobre 2016. I militari avevano trovato la macchina del fratellastro della suocera della vittima con il parabrezza sfondato e vistose ammaccature sulla parte anteriore. Il conducente raccontò di aver investito un pedone che aveva attraversato la strada all'improvviso. Il 24enne, che aveva sposato la figlia della donna due giorni prima, venne trovato  gravemente ferito in un vigneto vicino alla strada, sul lato destro della carreggiata, oltre la rete metallica di delimitazione. Il giovane venne ricoverato in prognosi riservata all'ospedale “Di  Venere” di Bari, ma morì il 10 ottobre a causa delle gravi ferite.

Le indagini

Gli investigatori baresi - dopo vari accertamenti e supportati da intercettazioni telefoniche e ambientali e dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia - hanno indirizzato le indagini verso una ricostruzione della vicenda diversa dall’incidente stradale. Secondo gli inquirenti, la presenza contemporanea dei due uomini sul luogo dello scontro, in una strada di aperta campagna e in un comune diverso da quello di residenza, “non era casuale ma rispondeva a un programmato disegno criminoso” che si inserisce “in un contesto di difficoltà economica e di assoluto degrado”. Dubbi anche sulla polizza assicurativa, che sarebbe stata stipulata solo qualche giorno prima.

Gli accusati

L’altro uomo sotto accusa - con precedenti penali gravi e già detenuto sulla base di un altro provvedimento cautelare - sarebbe stato già in passato autore di truffe simili alle assicurazioni e avrebbe organizzato l'incidente con la suocera della vittima “al fine di lucrare le somme corrisposte dalla compagnia assicurativa a titolo di risarcimento conseguente al sinistro”. Sarebbe emerso, poi, che gli indagati avrebbero proposto a un'altra persona, legata alla vittima “da rapporti di frequentazione”, il coinvolgimento in un incidente stradale sempre ai danni della vittima e sempre per lucrare sull'indennizzo assicurativo.

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