Legambiente, in aumento i pendolari del treno in Italia nel 2017

Cronaca
Sono stati 2 milioni 841 mila i viaggiatori che si sono mossi quotidianamente con il servizio ferroviario regionale in Italia nel 2017 (archivio Fotogramma)

Circa 11 mila passeggeri al giorno in più rispetto al 2016 hanno utilizzato il servizio di trasporto ferroviario regionale per un totale di 5,51 milioni di persone che si sono mosse quotidianamente su rotaia

Il 2017 ha fatto registrare un aumento del numero di pendolari del treno e di colori che vanno in metropolitana in Italia. Ogni giorno 5,51 milioni di persone in media hanno utilizzato i servizi di trasporto su rotaia, mentre è cresciuta dello 0,4% rispetto al 2016 la percentuale dei passeggeri che utilizzano quotidianamente il servizio ferroviario regionale. Sono alcuni dei dati che emergono dal dossier "Pendolaria 2017" presentato da Legambiente. Ai grandi successi dell’Alta velocità negli ultimi anni, farebbero però da contraltare i tagli al trasporto ferroviario e il gap infrastrutturale delle città italiane rispetto alle metropoli di altri Paesi europei.

Pendolari ferroviari in aumento

Continua anche nel 2017 il trend positivo dei pendolari su treno in Italia. A fronte di un totale di 5,51 milioni di persone che hanno utilizzato il trasporto su rotaia ogni giorno, sono stati 2 milioni 841 mila i viaggiatori che si sono mossi quotidianamente con il servizio ferroviario regionale, 11 mila in più rispetto al 2016. In aumento anche i passeggeri delle metropolitane nelle sette città in cui il servizio è presente, ovvero Milano, Roma, Napoli, Torino, Genova, Brescia e Catania: un totale di 2 milioni e 672 mila utenti quotidiani. Il loro numero è cresciuto di 22 mila unità giornaliere, lo 0,6% in più rispetto al 2016, percentuale pressoché identica a quella registrata tra il 2015 e il 2016.

Alta Velocità e trasporto regionale

Secondo il rapporto di Legambiente, sui collegamenti nazionali viaggiano ogni giorno 210 mila persone circa, distribuite tra intercity (40 mila) e Alta Velocità (170 mila). Quest’ultima ha aumentato la propria offerta del 435% in meno di 11 anni, ma a fronte del successo di questo servizio, si affianca una situazione del trasporto regionale che resta difficile. Dal 2010 al 2016 è stata registrata una riduzione del 15,5% dei treni intercity e dei collegamenti a lunga percorrenza, con il 40% di passeggeri in meno, mentre, nello stesso arco di tempo, i collegamenti regionali sono diminuiti del 6,5% a seguito dei tagli realizzati nel 2009.

I pendolari crescono dove si investe

Tra i problemi principali individuati da Legambiente nel dossier ci sarebbero i tagli alle risorse per il trasporto ferroviario e il gap infrastrutturale delle città italiane nelle dotazioni di linee metropolitane, tram, ferrovie suburbane rispetto agli altri Paesi europei. Secondo l’organizzazione ambientalista, in questi anni sarebbero stati compiuti alcuni errori nelle politiche dei trasporti, come appunto la riduzione dei treni, l’aumento delle tariffe, il modo diverso con cui le Regioni hanno gestito il servizio dopo il trasferimento delle competenze nel 2001, con tagli ai servizi ferroviari e aumento del costo dei biglietti in quasi tutte le Regioni. Tuttavia, Legambiente sottolinea anche che "dove si investe nella cura del ferro il numero dei pendolari cresce e aumenta la voglia di spostarsi in treno". Tra gli esempi virtuosi vengono citate, ad esempio, la Lombardia, dove nonostante le difficoltà su alcune linee, si è raggiunta quota 735 mila passeggeri ogni giorno sui treni regionali (con un +3,1% nel 2017 e +24% dal 2009 ad oggi, quando erano 559 mila) o il Friuli Venezia Giulia dove si è passati da 13 mila a 21500 viaggiatori con un aumento del 38%.

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