Rifiuti, in Sicilia la denuncia di 50 sindaci: "Sistema nel caos"

Cronaca
La discarica di Bellolampo, nel Palermitano, è prossima alla saturazione. (Foto: archivio Fotogramma)
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Una lunga coda di autocompattatori si è formata all'ingresso della discarica di Bellolampo. Gli amministratori chiedono interventi urgenti per "superare le incertezze gestionali". Musumeci: "Discariche al collasso, altre regioni non vogliono nostra spazzatura"

I sindaci di 50 comuni siciliani lanciano l'allarme sul "collasso del sistema rifiuti". L'emergenza è fotografata dalla lunga coda di autocompattatori all'ingresso della discarica di Bellolampo, alle spalle della piana dove sorge Palermo, rimasta chiusa per due giorni e ormai prossima alla saturazione. Potrebbe restare aperta ancora per un altro mese, ma solo per il conferimento di Palermo e Ustica. Altri 50 comuni - tra cui Termini Imerese, Cefalù e Alcamo - stanno dirottando i loro rifiuti alla discarica di Motta Sant'Anastasia, in provincia di Catania, dopo un "trattamento" a Bellolampo. Lo denuncia l'assemblea dei sindaci riunita a San Cipirello, provincia di Palermo. I primi cittadini si dicono "preoccupati per l’aumento dei costi", arrivati a 180 euro a tonnellata, e affermano che si presenteranno alla Regione, davanti al presidente Nello Musumeci. Quest'ultimo, durante il discorso programmatico davanti all'Assemblea regionale siciliana, ha avvertito che "le discariche siciliane sono al collasso" e che occorre una "riforma della legge sui rifiuti".

"Gestione rifiuti in pieno caos"

I sindaci denunciano che dal 18 dicembre, quando il nuovo "sistema" è diventato operativo, in molte zone della Sicilia la "gestione dei rifiuti è in pieno caos". Gli amministratori locali hanno deciso di presentarsi la mattina del 18 gennaio a palazzo d'Orleans, sede della presidenza della Regione. I sindaci chiederanno al governatore Musumeci interventi urgenti per superare le incertezze gestionali ed esprimeranno preoccupazione per un aumento dei costi che comporterà un incremento delle tasse. "I sindaci - si legge in una nota approvata dall'assemblea - manifestano all'unisono tutta la loro preoccupazione per un settore, quello del ciclo dei rifiuti, che tocca da vicino la salute e le tasche dei cittadini". 

"Esigenza di contenere i costi per i cittadini"

“Confidiamo nella sensibilità istituzionale del presidente Musumeci al quale chiediamo ascolto costruttivo per proposte attuabili e concrete - dicono i sindaci - Pensiamo ad esempio agli impianti di compostaggio e di filiera. Occorre considerare quelli autorizzati e valutare gli eventuali ampliamenti, nel rispetto delle disposizioni di Legge, per permettere ai Comuni di effettuare la raccolta differenziata, evitando costi aggiuntivi di trasporto". I primi cittadini si dicono certi che il contributo che possono apportare, in base all'esperienza dei singoli territori, "possa essere decisivo". "Se non possiamo andare a Bellolampo chiediamo che autorizzino il Tmb (trattamento meccanico biologico) in impianto di Catania".

Musumeci: "Regioni italiane non vogliono nostri rifiuti"

Il presidente della Regione Musumeci ha affrontato l’argomento durante il suo discorso programmatico davanti all’Assemblea regionale. Prima lanciando un allarme - "In Sicilia le discariche pubbliche e private sono al collasso, hanno 7-8 mesi di autonomia" - poi invitando l’assemblea a modificare la “legge sui rifiuti. Oggi sono 33 i soggetti tra ex Ato (ambito territoriale ottimale, ndr) ed Srr (Società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti) delegati ad occuparsene, ma di questi 33 soggetti solo 4 funzionano”. Musumeci ha spiegato ai deputati siciliani che "il ministero dell'Ambiente vuole che inviamo i rifiuti fuori dall'isola, ma nessuna regione italiana è disposta ad accoglierli, occorre provare all'estero, ma diventa molto complicato dal punto di vista strutturale, perché occorrono le navi, siamo in evidente difficoltà".

“Gestione sia affidata alle province”

Musumeci ha auspicato che durante il proprio mandato venga riformata la gestione dei rifiuti in Sicilia: "Il governo ritiene che bisogna procedere ad una riforma immediata ad affidare alle 9 province il compito di gestire i rifiuti. Le province sono l'Assemblea dei sindaci, la sintesi delle rappresentanze dei territori, occorre accelerare il processo di liquidazione degli Ato e delle Srr, diventati luoghi di stallo per riabilitare l’inattività di qualche trombato".

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