Miccichè è il nuovo presidente dell'Assemblea regionale siciliana

Cronaca
Foto d'archivio Ansa
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L'esponente di Forza Italia è stato eletto, alla terza votazione, con il sostegno della maggioranza di centrodestra e di quattro "franchi tiratori" di Pd e Sicilia futura. Le prime dichiarazioni: "Non si può più sbagliare, favorevole a taglio degli sprechi"

Gianfranco Miccichè è il nuovo presidente dell'Assemblea regionale siciliana. Il capolista di Forza Italia alle ultime elezioni regionali ha ricevuto 39 voti, 4 in più rispetto ai 35 della maggioranza di centrodestra che si è espressa compatta. I voti in più sono arrivati da “franchi tiratori” del Partito democratico e di Sicilia futura. Micciché ottiene l’elezione dopo il mancato quorum nelle prime due votazioni di venerdì 15 dicembre. In questa terza votazione era invece sufficiente la maggioranza dei voti tra i presenti. Il nuovo presidente si è rivolto all’aula, ricordando: "Non si può più sbagliare". Per Miccichè, poi, è arrivato anche il saluto del governatore della Sicilia, Nello Musumeci, che ha detto: "Il dramma che la nostra terra vive in questo momento impone alla politica il dovere dell'etica della responsabilità, ognuno nel rispetto dei ruoli ma tutti nel rispetto dei siciliani. Buon lavoro, signor presidente".

Micciché: "Non si può più sbagliare"

Dopo essere stato eletto, Miccichè ha preso la parola: "Dobbiamo avere l'intelligenza e la sensibilità di capire che non si può più sbagliare, e nessuno poi potrà dire 'io non c'ero'", ha detto ai deputati dell’Assemblea regionale, "questo governo ha un compito importantissimo e difficilissimo, se sarà governata bene e onestamente, con coraggio, intelligenza, trasparenza e capacità questa terra tornerà ad essere bella. Bisogna ridare lustro alla politica, bisogna contrastare sentimenti di disprezzo diffuso per la politica che qualcuno forse pensa di cavalcare". Un disprezzo che nasce anche dagli stipendi alti e dagli sprechi. Sulla questione, il nuovo presidente dell’Ars ha già assicurato: "Sono assolutamente favorevole al taglio degli stipendi troppo alti". "Presidente Musumeci salvi la Sicilia assieme a questa Assemblea", ha poi aggiunto Miccichè rivolgendosi al capo della giunta e al governo che siedono sui banchi di sala d'Ercole. Il nuovo presidente ha poi concluso: "Non mi piace la demagogia, dobbiamo risparmiare e tagliare gli sprechi ma non lo farò a scapito del funzionamento di questa Assemblea: non ha senso tagliare cento se poi quel taglio mi fa spendere 200".

Il Pd si spacca

A nulla è servito il tentativo del Movimento 5 Stelle, che aveva deciso di votare per la deputata dell'Udc Margherita La Rocca Ruvolo tentando così di spaccare la maggioranza. Mentre il Pd non ha votato compatto. Tra gli 11 deputati del Partito democratico 4 hanno violato il “patto” e non hanno espresso il loro voto per Nello Di Pasquale, candidato dem. Nel conteggio finale, un voto è andato rispettivamente a Mimmo Turano (Udc), Sergio Tancredi (M5s) e Claudio Fava (sinistra). Il deputato del Pd Antonello Cracolici ha commentato così l’esito del voto: "I conti si fanno in fretta, il Pd ha 11 deputati e il nostro candidato ha raccolto 7 voti: ci sono stati 4 utili idioti. Mi spiace e sono amareggiato per quello che è successo, qualcuno ha voluto fare il soccorritore di un vincitore preventivo che ce l'ha fatta comunque a prescindere da questi voti che evidentemente sono stati ininfluenti ai fini dell'elezione di Gianfranco Miccichè".

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