Reggia di Caserta, dopo il crollo sequestrate 6 stanze della struttura

Cronaca
Il parco della Reggia di Caserta (archivio Ansa)
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In attesa delle verifiche degli esperti, la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha ordinato di apporre i sigilli a una parte del palazzo aperta al pubblico. La direzione ha annunciato un percorso alternativo per i visitatori

I carabinieri hanno posto sotto sequestro sei stanze degli appartamenti storici della Reggia di Caserta, tra cui la “sala delle dame”, dove domenica si è verificato il crollo dell'intonaco dal soffitto del vano finestra.

Controlli sulla parte franata

L'intervento dei militari è arrivato su ordine della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che già nella giornata di mercoledì 13 dicembre, aveva inviato la squadra di polizia giudiziaria dei vigili del fuoco per capire come fosse avvenuto il crollo, e se fosse stato rispettato il piano di sicurezza. L'intonaco crollato lo scorso 10 dicembre, ha infatti ceduto proprio vicino a una panchina riservata ai visitatori. L'incidente non ha provocato feriti solo per una fortunata coincidenza: il crollo è infatti avvenuto durante l'orario di apertura al pubblico della storica struttura. Secondo gli esperti, se vi fosse stato un afflusso maggiore di visitatori, come nelle prime domeniche del mese, la conseguenze sarebbero potute essere diverse. Anche per questo motivo, i carabinieri e i vigili del fuoco hanno realizzato accertamenti sulle vie di fuga e l'uscite di sicurezza.

Percorso alternativo

Intanto nelle ultime ore la Direzione della Reggia ha reso noto che dal 15 dicembre “ la visita degli appartamenti storici – riporta una nota - avverrà seguendo un percorso alternativo”, e che comunque si "sta procedendo ad avanzare istanza di dissequestro provvisorio delle sale per proseguire l'intervento di restauro già avviato a partire da lunedì". Il giorno dopo il crollo il museo aveva avviato un pronto intervento per provvedere alla conservazione e alla catalogazione dei frammenti di intonaco. Gli esperti avevano anche proceduto, in via cautelativa, alla verifica dello strato di adesione dell'intonaco. "Il pronto intervento affidato a un restauratore specializzato - spiega la nota di Palazzo Reale - ha confermato l'ipotesi iniziale che attribuiva lo strato di intonaco distaccato ad un rifacimento tardo, presumibilmente successivo al terremoto del 1930 o al periodo della seconda guerra mondiale. La causa del distacco dell'intero strato di finitura deve essere infatti presumibilmente individuata nella scarsa adesione dello strato di calce all'arriccio preesistente”.

Il distacco di domenica

L'episodio del distacco dell'intonaco si è verificato la scorsa domenica 10 dicembre nella 'stanza delle dame', una delle sale degli appartamenti storici della Reggia aperti al pubblico. Fin da subito il direttore del Museo, Mauro Felicori, aveva dichiarato: “si può supporre – aveva scritto Felicori - che si tratti dell'esito di un rifacimento integrale compiuto dopo un terremoto negli anni 30 che non ha ben aderito al supporto, e degli interventi di rafforzamento eseguiti nel 1985, quando ancora si realizzavano iniezioni di cemento che nel tempo si sono rivelate talvolta incompatibili con la calce” . Il direttore aveva inoltre osservato che problematiche come quelle verificatesi domenica “non hanno comunque alcun rilievo strutturale, non sono visibili dall'esterno, tant'è che non si erano registrati segnali di distacco nei mesi scorsi”. Nei prossimi giorni sono attesi i dati forniti dal software installato di recente per il monitoraggio delle facciate. Subito dopo l'episodio, il ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, aveva reso noto che i restauri sulla struttura sono stati fatti nel migliore dei modi. "Non è un problema di risorse – aveva detto Franceschini - ne abbiamo messe tante su Caserta. Ci sono gli strumenti, va fatta la manutenzione. C'è un bravo direttore e abbiamo la coscienza a posto".

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