L'e-commerce può aspettare: otto lettori su dieci comprano in libreria

Cronaca
Il labirinto creato da Marcos Saboya e Gualter Pupo con 250milia libri al Southbank Centre di Londra (Getty Images)
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Secondo un'indagine dell'Aie gli italiani preferiscono ancora gli scaffali, soprattutto quelli delle grandi catene. Reggono però anche i punti vendita indipendenti e le fiere

Gli scaffali meglio dell'e-commerce. Nonostante la crescita degli acquisti online, otto italiani su dieci scelgono ancora le librerie per leggere. Lo ha fatto il 76% di chi ha letto almeno un libro (di qualsiasi genere, dai gialli ai saggi fino ai volumi di cucina, sia su carta che in formato digitale) negli ultimi 12 mesi. Lo afferma un'indagine dell'Osservatorio dell'Associazione Italiana Editori (Aie) realizzata in collaborazione con Pepe Research.

Il 57% sceglie le grandi catene

Lo studio, basato su quattromila interviste, evidenzia la centralità della libreria fisica. Chi sceglie le librerie si orienta spesso verso le catene nelle grandi città (57%) o quelle situate nelle gallerie dei centri commerciali (21%). Reggono però anche le librerie indipendenti (16%) o quelle che trattano assieme nuovo e usato (17%). L'e-commerce riveste un ruolo importante (29%) ma non è (ancora) il canale principale attraverso cui il lettore si procura il libro. È più spesso utilizzato per l'acquisto di libri cartacei da chi compera anche ebook.

Dove comprano gli italiani

L'indagine, presentata durante “Più libri più liberi”, la Fiera nazionale della piccola e media editoria (in programma fino al 10 dicembre al Roma Convention Center La Nuvola) fotografa una serie di comportamenti che rendono la scelta di un libro un'esperienza legata a comportamenti che l'Aie definisce “emotivi” e “relazionali”. Spesso (nel 43% dei casi) i libri si prendono i prestito dagli amici o dalle biblioteche, si regalano o si ritrovano perché qualcuno li “abbandonati” volontariamente (con il bookcrossing). Il banco libri della grande distribuzione, sottolinea l'Aie, ha la capacità di intercettare un pubblico di lettori occasionali. Mentre c'è un pubblico di appassionati, pari al 4% del campione, che dichiara di aver comprato libri in occasione di Saloni del libro e Festival letterari. Non molto in valori percentuali, ma pur sempre un gruppo di 900 mila italiani, probabilmente con una capacità di spesa superiore alla media. Fiere ed eventi stimolano l'acquisto, scrive l'Aie, forse perché i lettori si sentono coinvolti in una comunità, accomunata dalla passione per un autore o un genere.

Aie: “Nuovi modi di leggere e comprare”

“Non si sceglie più di comprare solo in una libreria di catena o in Gdo, in una libreria indipendente o in uno store on line”, ha spiegato Gianni Peresson, responsabile Ufficio studi dell'Aie. “Il lettore italiano è un cliente avveduto che sa scegliere i benefit più adatti. E che non sono sempre e solo lo sconto. È un lettore con una spiccata multicanalità nell'acquisto dei libri di carta: gli store online non escludono la libreria, e le fiere e i festival non escludono il banco libri della grande distribuzione. Questo ci dice che dobbiamo ragionare sempre più in logiche complessive di sistema distributivo, di ricerca di politiche e di una efficienza complessiva”. “Indagini di questo genere - ha commentato Diego Guida, presidente del Gruppo Piccoli Editori di Aie - ci confermano che l'e-commerce è un canale da cui non possiamo prescindere ma che le librerie, e le nuove generazioni di librai, continuano a conservare la loro capacità di attrazione pur in un contesto di cambiamenti dei modi di leggere e comprare dei lettori”.

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