Sciopero nazionale dei taxi: servizio fermo e disagi

Cronaca
Un momento dello sciopero generale dei taxi a Genova (Ansa)

Ieri l'incontro al ministero dei Trasporti fra governo e sindacati si è concluso con un nulla di fatto. Sit-in autorizzato nella Capitale. I tassisti contro le misure dell'esecutivo: hanno aperto il mercato alle multinazionali e favorito i concorrenti

E' cominciato alle 8 ed è proseguito fino alle 22 lo sciopero nazionale dei Taxi, confermato dopo l’incontro di ieri al ministero dei Trasporti tra governo e sindacati. A Roma anche una manifestazione, con un presidio autorizzato dalle 10,30 alle 18, a Porta Pia, dove sono presenti oltre 500 tassisti.

Niente taxi a Fiumicino

Servizio di taxi sospeso all’aeroporto romano di Fiumicino. I passeggeri sono informati dello sciopero dal personale di Aeroporti di Roma che è in campo nelle zone arrivi dei terminal per indirizzare i viaggiatori verso la stazione dei treni e il polo delle fermate dei bus, dove le corse sono state potenziate. I più sorpresi dall'agitazione sono i passeggeri stranieri che però sono stati informati dello sciopero su tutti i monitor informativi dello scalo.

A Milano garantiti servizi sociali

Adesione totale sia a Napoli che a Genova. A Milano partecipazione "massiccia", come riferiscono Unica-Filt Cgil, con un presidio in stazione Centrale. Ma sono garantiti allo stesso tempo i "servizi sociali", in tutta la città: le persone in difficoltà che hanno bisogno di spostarsi vengono comunque servite. Blocco quasi totale anche in Veneto e a Firenze. In altri casi, come quelli di Perugia, Ancona e Aosta, invece, il servizio è regolare.

Da Palermo a Torino, tassisti con vetture in piazza

Adesione in massa allo sciopero anche a Palermo. I tassisti delle due cooperative Trinacria e Autoradiotaxi hanno fermato le proprie vetture in piazza Politeama e piazza Verdi, nel centro della città, e nelle zone di sosta dell'aeroporto Falcone e Borsellino. In programma anche un sit-in davanti villa Niscemi, sede di rappresentanza del sindaco. A Bari, invece, i tassisti hanno deciso di protestare davanti alla Prefettura, con una settantina di veicoli parcheggiati sul posto dalle 8 del mattino. Anche a Torino le auto bianche sono scese in piazza: alcune centinaia di tassisti sono partiti da piazza Vittorio Veneto per raggiungere piazza Castello, con i veicoli ad aprire e chiudere il corteo che ha come slogan "La licenza non si tocca".

Contestate le misure del governo

I tassisti sostengono che le misure del governo hanno deregolamentato il servizio pubblico dei taxi, aprendo il mercato alle multinazionali e favorendo concorrenti come Uber. Inoltre, per i guidatori di taxi sono irricevibili le proposte avanzate, in particolare quelle sulla territorialità e il rientro in rimessa per gli ncc (noleggio con conducente). "Rispetto all'ultimo documento ricevuto dal ministero, a parte qualche piccola irrilevante variazione sul discorso piattaforme tecnologiche, non c'è nessun elemento che possa farci pensare di sospendere lo sciopero", aveva fatto sapere a questo proposito Alessandro Alzeni, di Uiltrasporti Lazio settore Taxi.

Nencini: obiettivo del governo è regolare il mercato

"L'obiettivo che il governo intende raggiungere", ha però ribattuto il viceministro dei Trasporti, Riccardo Nencini, "è regolare il mercato perché i servizi resi ai cittadini siano più efficienti e più adeguati alla domanda. È nostra intenzione perseguire questo obiettivo, superando le varie forme di abusivismo, regolamentando le piattaforme tecnologiche, promuovendo su base regionale i servizi ncc". "Ai tassisti, alle auto bianche che oggi si fermano dico che il mondo attorno a noi è cambiato. Stiamo lavorando da 9 mesi con taxi ed ncc", ha poi aggiunto Nencini intervenendo in un programma radiofonico nel giorno dello sciopero. "Quello che ci viene chiesto oggi è che vengano messe fuori legge le piattaforme tecnologiche. Non è possibile", ha ribadito.

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