Smog, pm10 oltre i limiti: Milano e Torino tornano a bloccare le auto

Cronaca
(Foto d'archivio)
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Stop ai veicoli inquinanti e giù di un grado il riscaldamento delle case. Greenpeace: “Allarme biossido di azoto vicino alle scuole della città metropolitana”

Scatterà domani, martedì 21 novembre, il blocco della circolazione delle auto più inquinanti a Milano. La decisione del Comune arriva dopo che oggi le centraline dell’Arpa (Azienda regionale per la protezione dell'ambiente) hanno registrato che, per il quarto giorno consecutivo, è stato superato il limite dei 50 microgrammi per metro cubo delle polveri sottili Pm10 nell'area metropolitana.
Anche la città di Torino torna da domani ad applicare dei blocchi alle auto. Anche in questo caso a far scattare la misura antismog è stato il superamento, per 4 giorni consecutivi, dei limiti previsti per i Pm10. Per i veicoli privati diesel Euro 0,1,2,3,4 e per quelli benzina, gpl e metano Euro 0 il divieto di circolazione sarà in vigore dalle ore 8 alle 19, mentre per quelli adibiti al trasporto merci il blocco sarà dalle 8.30 alle 14 e dalle 16 alle 19 (gpl/metano possono circolare). 

Lo stop alle auto a Milano

Il blocco a Milano, previsto nell'accordo di programma del bacino padano adottato da Regione Lombardia con Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Ministero dell’Ambiente lo scorso 9 giugno, è attivo tutti i giorni, festivi compresi, dalle 8:30 alle 18:30 per i veicoli per il trasporto persone alimentati a gasolio fino alla classe 4 inclusa. Vietato anche, dalle 8:30 alle 12:30, il trasporto merci alimentato a gasolio fino alla classe 3 compresa.

Le altre misure

Sarà anche vietato utilizzare sistemi di riscaldamento a legna, accendere falò, barbecue e fuochi d'artificio e bisognerà ridurre di 1 grado centigrado la temperatura all'interno delle abitazioni. Tutte le misure resteranno in vigore fino a quando le centraline di Arpa non registreranno per 48 ore consecutive livelli di concentrazione di Pm10 inferiori ai 50 microgrammi per metro cubo (ieri erano a 51). Se invece le soglie rimanessero oltre il limite per più di 10 giorni le restrizioni saranno ulteriormente intensificate.

Greenpeace vicino alle scuole milanesi

Preoccupanti anche i numeri che emergono dai monitoraggi dell’aria effettuati nelle ultime settimane, tra le 7.30 e le 8.30, da Greenpeace vicino a dieci scuole dell’infanzia e primarie di Milano. Le concentrazioni di biossido di azoto (NO2) appaiono ampiamente al di sopra del valore individuato dall’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) per la protezione della salute umana: 40 μg/m3, microgrammi per metro cubo. Il livello medio più basso rilevato dall’organizzazione è di 63,4 μg/m3, la più alta 113,7 μg/m3, con picchi fino a 124,6 μg/m3. Già nel 2005, l’Oms segnalava come nei bambini gli effetti patogeni del NO2 sul sistema respiratorio siano provati anche per concentrazioni inferiori ai 40 μg/m3.

L’Italia ha il più alto numero di morti per NO2

“La situazione riscontrata nelle scuole milanesi, all’orario della prima campanella, è peggiore di quella pur grave fotografata a Roma con la stessa metodologia poche settimane fa”, ha detto Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia. “I valori di NO2 registrati a Milano sono in media più alti di quasi il 50 per cento di quelli delle scuole della Capitale”. Come spiega il report di Greenpeace Ogni respiro è un ​rischio, il biossido di azoto è classificato tra le sostanze certamente cancerogene, ed è particolarmente nocivo sui bambini. Secondo l’ultimo studio dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA), a livello europeo l’Italia è il Paese con il più alto numero assoluto di morti premature causate dal NO2, con oltre 17 mila casi l’anno.

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