Napoli, sequestrati 11 quintali di pesce senza tracciabilità

Cronaca
Gli 11 quintali di pesce sequestrato a Napoli non avevano alcuna indicazione sulla provenienza che garantisse la tracciabilità del prodotto (Foto: Archivio Getty Images)
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Spigole e orate senza certificato di provenienza venivano conservate in casse di polistirolo di un magazzino a Mugnano

Un maxi-sequestro di prodotti ittici non tracciati è stato concluso a Mugnano, in provincia di Napoli. A condurre in porto l'operazione sono stati i carabinieri Forestali del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Agroalimentare, che hanno rinvenuto gli alimenti privi di indicazione geografica di provenienza all'interno di un deposito, dove la merce veniva stoccata e commercializzata. I responsabili hanno ricevuto sanzioni per 34.500 euro per violazione delle norme sulla rintracciabilità.

L'operazione

Come scrive la stampa locale, l'operazione è scattata durante un servizio di verifiche messe in campo per controllare la sicurezza del pesce immesso sul mercato campano, attraverso la tracciabilità, garantita dall'etichettatura. Ispezionando le celle frigorifere nel deposito di Mugnano, le forze dell'ordine hanno scoperto 125 casse aperte di polistirolo da 5 kg l’una, contenenti orate fresche refrigerate, e 121 scatole di polistirolo con spigole fresche refrigerate: in tutto circa 11 quintali di pesce fresco conservato bassa temperatura. I prodotti ittici non avevano alcuna indicazione che potesse far risalire alla tracciabilità degli alimenti. Solo in minima parte l'origine del pesce poteva essere ricondotta, attraverso alcune fatture, alla Grecia. Oltre alla sanzione da 34.500 euro, il pesce è stato sequestrato e le celle frigorifere sigillate. I responsabili della truffa alimentare non erano in possesso nemmeno dell'autorizzazione sanitaria per ottenere il bollo CE.

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