Appalti, ai domiciliari Romeo e il dg del Cardarelli di Napoli

Cronaca
Alfredo Romeo e Ciro Verdoliva
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La misura è stata disposta dalla magistratura del capoluogo campano. Ciro Verdoliva, manager della clinica napoletana, sarebbe accusato di corruzione e abuso d'ufficio. Le misure cautelari riguardano in totale 16 persone nell'ambito di tre diversi filoni d'inchiesta

I carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di arresti domiciliari per l’imprenditore Alfredo Romeo e Ciro Verdoliva, direttore generale dell’ospedale Cardarelli di Napoli. A quest’ultimo sarebbero contestati i reati di corruzione e abuso d’ufficio, nell’ambito di un’inchiesta su appalti pilotati riconducibili alla clinica del capoluogo campano, al Comune di Napoli e alla Soprintendenza per i beni culturali di Roma. Torna quindi agli arresti domiciliari l'imprenditore campano Alfredo Romeo, al momento sotto processo sulla presunta corruzione negli appalti Consip. La stessa misura riguarda anche Giovanni Annunziata, ex direttore generale dell'ufficio patrimonio del Comune di Napoli, e per Ivan Russo, collaboratore di Romeo. Nei confronti di altri 12 indagati sono state disposte misure interdittive. Le misure cautelari, disposte dalla magistratura di Napoli, riguardano in totale 16 persone per reati che vanno dalla corruzione alla frode.

Tre filoni di inchiesta

L'inchiesta della magistratura di Napoli ruota intorno alla figura dell'imprenditore Alfredo Romeo e riguarda tre diversi filoni di ipotesi di corruzione, relative ad appalti riconducibili all'ospedale Cardarelli di Napoli, al Comune di Napoli e alla Soprintendenza per i beni culturali di Roma. L'inchiesta è svolta congiuntamente dalla Dda di Napoli e dalla sezione reati contro il patrimonio della procura del capoluogo campano.

Otto capi di imputazione per Romeo

Le richieste al gip sono state inoltrate, secondo quanto apprende l'Ansa, tra il giugno e settembre scorso. All'imprenditore Romeo sarebbero contestati otto capi di imputazione relativi a presunti episodi di corruzione. Tra le misure di interdizione emesse figurano quelle a carico di Emanuele Caldarera, direttore generale al ministero della Giustizia, e di Rossella Pesoli, funzionaria della soprintendenza archeologica delle belle arti di Roma. Tra i destinatari dei provvedimenti agli arresti domiciliari c’è anche Ivan Russo, dirigente dell'azienda di Romeo, mentre per un altro stretto collaboratore dell'imprenditore, Enrico Trombetta, è stata disposta l'interdizione dall'attività per sei mesi.

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