Arrestato in Libia l'imprenditore della truffa della Rimini Yacht

Cronaca
L'arresto è stato operato dalle forze speciali Rada, fedeli al governo di Tripoli (Getty Images)
GettyImages-Libia

Fuggito dall'Italia nel 2010 per evitare il carcere, l'uomo si è unito ai ribelli che combattevano il regime di Gheddafi. Lo scorso 29 ottobre è arrivato l'arresto da parte delle forze speciali di Tripoli

Si è conclusa nel carcere di Tripoli l'avventura rocambolesca dell'imprenditore bolognese Giulio Lolli, arrestato lo scorso 29 ottobre dalle forze speciali libiche. Nel 2010 l'uomo è fuggito dall'Italia per evitare l'arresto in seguito alla truffa milionaria della Rimini Yacht, società specializzata nella vendita di imbarcazioni di lusso.

La truffa milionaria

Secondo quanto emerso dalle indagini della Procura di Rimini, che ha emesso due mandati di cattura internazionale nei confronti di Lolli per associazione a delinquere finalizzata alla truffa ed estorsione, l'uomo avrebbe venduto le stesse imbarcazioni a diversi acquirenti, nascondendo inoltre più di 40 milioni di euro di ricavi all'erario. Solo il valore delle due ville, sequestrate all'imprenditore nel corso degli anni, ammonterebbe infatti a più di due milioni di euro. Un meccanismo ben collaudato, emerso da un'inchiesta giudiziara che ha coinvolto importanti esponenti della Guardia di finanza, finanzieri legati alla P3 ed è arrivata a lambire perfino indagini riguardanti la 'Ndrangheta. Il fallimento della Rimini Yacht e le indagini in corso hanno costretto Lolli a fuggire in Libia.

La fuga in Libia

Nella speranza di sottrarsi alle prigioni italiane, l'imprenditore, scappato in Libia, si è trovato per un periodo in quelle del regime del colonnello Gheddafi. A liberarlo sono state le milizie che nei mesi successivi hanno rovesciato il rais. Dopo aver partecipato alla rivolta, Lolli è diventato uno dei luogotenenti delle forze speciali di sicurezza marittima del porto di Tripoli, guidate dal comandante Taha El Musrati, col compito dichiarato di fermare gli scafisti. L'arresto dei giorni scorsi, operato dalle forze speciali Rada, fedeli al ministero dell'interno di Tripoli, ha messo fine a una latitanza durata oltre sette anni.

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