Botte e insulti a migranti, chiesta convalida carcere per aggressore

Cronaca
Immagine d'archivio (La Presse)
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Uno dei cinque ragazzi accusati del pestaggio è in arresto con l'accusa di tentato omicidio. A casa sua, gli inquirenti hanno trovato simboli fascisti e si indaga ora sui legami con gli ultras della Roma. Salvini: "Condanno il fatto ma metà dei carcerati sono stranieri"

La procura di Roma ha chiesto la convalida dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere, per Alessio Manzo, protagonista, insieme ad altri quattro giovani, del pestaggio avvenuto nella notte tra sabato e domenica 29 ottobre di un cittadino bengalese di 27 anni e di un egiziano. L’accusa per Manzo è tentato omicidio aggravato dall’odio razziale. Il 27enne aggredito ha riportato ferite giudicate guaribili in 30 giorni.

Simboli fascisti e legami con ultras Roma

Nell'abitazione di Manzo, ultras della Roma, sono stati trovati, durante una perquisizione, simboli fascisti. Ora, gli investigatori vogliono approfondire anche i legami dei giovani coinvolti, tutti tifosi della Roma, con gli ambienti del tifo organizzato giallorosso.

La posizione di Manzo più pesante

Secondo quanto riportato dagli inquirenti, l'aggressione ai due migranti, entrambi impiegati in un ristorante del centro e in possesso di regolare permesso di soggiorno, è stata preceduta da una serie di insulti a sfondo razziale. La posizione di Manzo risulta più pesante rispetto a quella degli altri aggressori, tutti denunciati a piede libero per lesioni (uno, minorenne, sarà giudicato dal tribunale competente) per essersi successivamente avventato sul bengalese, dopo l'iniziale pestaggio, colpendolo ripetutamente con calci alla testa.

Caritas Roma: "Politici non incitino l'odio"

"Bisogna far capire ai politici che le loro parole incitano all'odio e possono scatenare la violenza nelle teste calde. Devono stare attenti a ciò che dicono: serve una coscienza culturale che non contribuisca ad aizzare il branco". Così monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas di Roma, ha commentato l'aggressione a sfondo razziale.

Salvini: "Condanno ma metà carcerati sono stranieri"

Una condanna che arriva anche dal leader della Lega, Matteo Salvini: "Certo che condanno l'aggressione del bengalese a Roma, è scontato dirlo”. Ma aggiunge: “Come è scontato ricordare che quasi la metà dei residenti delle carceri italiane sono cittadini stranieri". E, riferendosi al branco che ha aggredito il giovane bengalese, ha aggiunto: "Evidentemente le mamme e i papà di questi ragazzini non hanno insegnato loro la buona educazione".

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