Asti: condanna in Appello per il delitto della tabaccaia

Cronaca
L'omicidio è avventuo nel 2015 (Archivio Ansa)
tribunale-ansa

I giudici di Torino confermano i 30 anni inflitti in primo grado per l’omicidio di Maria Luisa Fassi, uccisa nel 2015 con 45 coltellate

Confermata la condanna a 30 anni per l’assassino reo confesso di Maria Luisa Fassi, tabaccaia di Asti uccisa a coltellate due anni fa. E’ quanto ha deciso la Corte d'Appello di Torino, confermando la sentenza inflitta in primo grado all’ex magazziniere col vizio del videopoker.

Il delitto in tabaccheria

Il fatto di sangue risale ai primo di  luglio 2015. L’aggressione avvenne nella tabaccheria di Asti del marito della vittima. Fu una rapina finita in tragedia. La donna venne colpita con 45 coltellate, per un bottino di circa 800 euro.

L’arresto dell'omicida

Le indagini arrivarono ad una svolta nell’arco di una ventina di giorni. I carabinieri, dopo indagini serrate, fermarono un magazziniere incensurato di 46 anni, con alle spalle una difficile situazione economica e familiare.

La macchina sul luogo del delitto

La sua auto compariva nelle immagini delle telecamere di sicurezza davanti alla tabaccheria di via Volta all'ora dell'omicidio. Interrogato, il magazziniere negò di essersi trovato nella zona del delitto, facendo insospettire gli inquirenti che avviarono ulteriori accertamenti nei suoi confronti. “Non so perché l’ho fatto, alle urla della donna ho perso la testa”, confessò infine l’uomo.

La condanna di primo grado

A maggio 2016, il tribunale di Asti aveva emesso la condanna a 30 anni, con l’obbligo di risarcimenti ai famigliari della vittima per centinaia di migliaia di euro. L'uomo aveva ascoltato il verdetto per poi scoppiare a piangere nell'aula del tribunale. 

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