Milano: sgominata gang dei centri commerciali

Cronaca
Alla banda erano contestate oltre 50 rapine in supermercati e centri commerciali (Archivio Ansa)
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Sei sudamericani e un italiano arrestati. Contestati oltre 50 episodi di furti nei parcheggi di supermercati sparsi tra Lombardia, Liguria Toscana

La polizia di Milano ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione a delinquere nei confronti di 6 cittadini sudamericani e un italiano. La banda faceva rapine in supermercati e centri commerciali.

Il trucco delle monetine

Il modus operandi della banda prevedeva, nella maggior parte dei casi, l’entrata in azione di un malvivente che sceglieva la vittima da colpire nei parcheggi, quasi sempre donne che facevano la spesa. Un complice poi entrava in azione gettando delle monetine a terra per distrarre l’obiettivo. Mentre la signora di turno si piegava per raccogliere la moneta, il delinquente con mossa fulminea sottraeva la borsa, il più delle volte distrattamente lasciata sul sedile dell’automobile.  

Il via alle indagini e la svolta

Gli investigatori hanno ricostruito oltre 50 episodi a cominciare da un furto a un cliente dell'Esselunga di viale Suzzani, a Milano, nell'aprile 2016. La svolta è arrivata un mese dopo, grazie alle immagini ad alta definizione riprese dalle telecamere di un altro supermercato Esselunga, stavolta in viale Papiniano.

La macchina e i profili social

Grazie a quei filmati, gli agenti del commissariato Greco-Turro hanno potuto vedere bene i volti e la macchina utilizzata dai malviventi. Da lì sono risaliti ai profili social dei componenti della banda: dall’autista, alla mente, al complice. Successivamente sono stati individuati altri partecipanti ai furti che entravano in azione di volta in volta. Si tratta di cittadini latinoamericani di età compresa tra i 47 e i 27 anni. Provengono da Cile, Perù e Cuba. Tra loro anche una donna, peruviana, residente in Brianza. 

Il negoziante complice

L'unico italiano arrestato, invece, aveva un negozio di telefonia in via Padova, nel quale venivano provate le carte di credito trovate nei portafogli rubati. Gli investigatori hanno accertato 4mila euro di operazioni andate a buon fine, e transazioni tentate per altri 80mila. Durante l’esecuzione degli arresti, invece, sono stati sequestrati 4mila euro in contanti oltre ad una quindicina di borse griffate e altrettanti portafogli.

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