Incendio sul Gran Sasso, di nuovo fiamme nell’area sopra Rigopiano

Cronaca
Il rogo sul Gran Sasso di sabato (Archivio Ansa)

Due focolai si sono riattivati nella stessa zona colpita dai roghi alcuni giorni fa, nei pressi del punto di distacco della valanga che lo scorso gennaio ha travolto e distrutto l’hotel. La Protezione Civile: nel 2017 record di richieste interventi aerei

Dopo l’incendio divampato sabato e domato, tornano le fiamme sul monte Siella, versante pescarese del Gran Sasso. La zona del nuovo rogo si trova nel territorio comunale di Farindola, subito sopra Rigopiano. Nella serata di lunedì il fuoco era stato arginato, anche grazie alla pioggia. Nella mattinata di martedì, invece, si sono riattivati due focolai, uno dei quali proprio nei pressi del punto di distacco della valanga che lo scorso 18 gennaio ha travolto e distrutto l'hotel Rigopiano, provocando la morte di 29 persone. 

Canadair in azione

Nell'area sono in azione un canadair e un elicottero. "Purtroppo due focolai hanno ripreso vigore”, ha spiegato il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta che ha aggiunto come si stia “cercando di spostare un secondo canadair” nella zona. L'incendio si era sviluppato sabato sulla piana di Campo Imperatore. Le fiamme erano partite da un barbecue. Il rogo, dopo aver interessato le praterie della piana, nell'Aquilano, aveva raggiunto e superato la montagna circostante, bruciando prima la pineta e poi la faggeta, fino a raggiungere il versante pescarese e il monte Siella. La Procura dell'Aquila ha aperto un’inchiesta per incendio colposo e sei persone sono state identificate il giorno del rogo. Nessuna di loro risulta indagata. Si tratta di un gruppo di turisti abruzzesi.

Incendi: quasi 1500 richieste aerei in 2017

La Protezione Civile ha reso noto che dall'inizio dell'anno sono arrivate 1487 richieste di intervento aereo, cifra record negli ultimi 10 anni e vicina al record assoluto raggiunto nel 2007, quando furono 1501. Nel 2012, altro anno particolarmente complicato sul fronte degli incendi, le richieste di intervento della flotta area dello Stato erano state 1342, mentre lo scorso anno (confermando un trend registrato a partire dal 2013) le regioni hanno inviato solo 611 richieste, meno della metà di quelle di quest’anno.

3 morti nella giornata di lunedì 

Lunedì il bilancio della giornata di roghi si è chiuso con 3 persone morte: due a Tivoli, dove i vigili del fuoco hanno trovato i corpi di una donna anziana e sua figlia in una casetta, e uno nel Napoletano, dove un uomo di 84 anni rimasto ustionato in un podere agricolo nei pressi di Acerra è morto. Decine gli incendi intorno alla Capitale, in Sicilia, sul Vesuvio, nella provincia di Firenze e nel padovano. 

Primato Italia per numero di roghi in Europa

Sempre lunedì è emerso che l'Italia, nell'estate 2017, è il primo Paese in Europa per numero di incendi boschivi, e con 72.039 ettari andati in fumo è seconda solo al Portogallo (115.323 ettari) per estensione bruciata. La situazione descritta dalla mappa, aggiornata al 27 luglio, del Centro di coordinamento per la risposta all'emergenza della Commissione europea, ha convinto la protezione civile italiana a ricorrere per la seconda volta nella stessa estate al Meccanismo di protezione civile europeo.


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