Salvatore Borsellino: "Riina fuori dal carcere una resa dello Stato"

Cronaca
Salvatore Borsellino (Fotogramma)

Il fratello del magistrato ucciso dalla mafia nel luglio '92 ha commentato la recente pronuncia della Cassazione a Sky TG24

La possibilità che Totò Riina esca dal carcere a causa delle gravi condizioni di salute, paventata dalla recente pronuncia della Cassazione, non va giù a Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso dalla mafia nel 1992. "Rina deve finire i suoi giorni in carcere in maniera dignitosa - ha spiegato ai microfoni di Sky TG24 -, questo ha detto la Cassazione e questo deve essere fatto. Non può essere presa alcuna ipotesi diversa, perché Riina fuori dal carcere significherebbe una resa dello Stato di fronte a un criminale che ha sfidato lo Stato, che gli ha dichiarato guerra, compiuto le stragi di Capaci e via D’Amelio. Un criminale che si vantava delle stragi che aveva compiuto e si prefiggeva di farne altre".

Il carcere e la trattativa Stato-mafia

A "Dentro i fatti, con le tue domande" Salvatore Borsellino si è schierato con grande forza contro l'ipotesi di un differimento della pena per il boss mafioso: "Riina fuori dal carcere sarebbe una resa dello Stato, farebbe venire il sospetto che qualcuno stia pagando le cambiali che sono state firmate 25 anni fa nel corso di una scellerata trattativa tra Stato e mafia, in cui uno dei punti che c'erano nel papello di Totò Riina era proprio l’abolizione dell’ergastolo e del 41 bis". Una questione di principio che non può essere superata in nessun caso, per il fratello del magistrato siciliano: "I mafiosi - ha aggiunto - accettano di poter passare qualche anno in galera, ma hanno il terrore di dover morire in galera. Questa è la pena più forte che deve essere comminata a Totò Riina, farlo morire in galera. Ovviamente gli deve essere assicurata una morte dignitosa, con tutte le cure di cui qualsiasi essere umano ha bisogno, su questo non c'è dubbio".

"Così uccidono Paolo un'altra volta"

Il dibattito nato in tutta Italia dopo la pronuncia dei giudici, ha riportato alla memoria di Salvatore Borsellino le parole del fratello Paolo. "Mio fratello direbbe quello che disse prima di morire: 'Quando mi uccideranno saranno stati i mafiosi, ma non saranno i mafiosi che hanno voluto la mia morte'. Oggi, se queste notizie corrispondessero a verità, se qualcuno davvero avesse intenzione di pagare delle cambiali e far uscire Riina dal carcere, allora questa sarebbe la seconda volta che uccidono Paolo Borsellino".

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