Sigilli al cantiere del Twiga. Società Billionaire: Briatore estraneo

Cronaca
Foto d'archivio
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La Procura di Lecce dispone il sequestro dello stabilimento nel Salento per presunti abusi edilizi. 2 indagati. Sotto accusa la società Cerra che si occupa dei lavori. La difesa: 11 pareri favorevoli. Nota del Billionaire: "Briatore non è socio, sospesa licenza marchio"

Abusivismo edilizio. È con questa ipotesi di reato che è stato sequestrato lo stabilimento balneare Twiga Beach Club, in costruzione sul litorale di Otranto con il benestare di Flavio Briatore. L’imprenditore aveva concesso l’uso del marchio, senza investire denaro. Una nota della società Billionaire, proprietaria del marchio Twiga, sottolinea che Briatore è “del tutto estraneo agli accertamenti in corso”. Sotto accusa c’è la società Cerra: è proprietaria del terreno e si occupa del progetto e dei lavori che, secondo la magistratura, non sono conformi ai permessi ricevuti. Poche ore dopo la notifica del decreto di sequestro, le società Billionaire e Cerra hanno annunciato di aver sospeso la licenza per l’uso del nome.

Due indagati, anche candidato sindaco

Il provvedimento di sequestro probatorio del cantiere è a firma del sostituto procuratore di Lecce, Antonio Negro. Nell’inchiesta ci sono due indagati. Sono l'imprenditore che sta realizzando l'opera, Raffaele (detto Mimmo) De Santeis, rappresentante legale della Cerra srl, e l'ingegnere progettista responsabile dei lavori, Pierpaolo Cariddi, fratello del sindaco uscente di Otranto Luciano Cariddi. Pierpaolo Cariddi è anche  in lizza come candidato sindaco a Otranto per una lista civica alle prossime elezioni amministrative di giugno. I carabinieri hanno notificato ad entrambi un avviso di garanzia.

Le accuse

Le accuse che vengono contestate sono di abuso edilizio in zona soggetta a vincolo paesaggistico e di occupazione abusiva del demanio marittimo. I carabinieri hanno messo i sigilli a tutti gli accessi dell'area, mentre è stata concessa la facoltà d'uso per la manutenzione del verde. L'attività investigativa avrebbe consentito di accertare “consistenti interventi di sbancamento e spianamento del terreno, lavori edili e modifiche allo stato dei luoghi in violazione della normativa e in difformità con le opere per le quali il Comune di Otranto ha rilasciato l’autorizzazione”.

La difesa: “Undici pareri favorevoli”

Il presidente del cda della Cerra Raffaele De Santis, in una nota, ha spiegato che prima di iniziare i lavori la società ha “legittimamente ottenuto una concessione edilizia corredata da ben undici pareri favorevoli da parte di tutte le pubbliche amministrazioni coinvolte nel procedimento amministrativo”. La Cerra, inoltre, ha fatto sapere di aver sospeso fino a quando la situazione non sarà chiarita i sessanta pre-contratti di lavoro stipulati con il personale e gli accordi con aziende e fornitori coinvolti nel progetto. “Con massima fiducia nella magistratura e spirito di collaborazione – conclude la nota – Cerra auspica che le verifiche siano espletate in tempi brevi”.

La nota della società di Briatore

Anche la società di Briatore ha affidato i commenti a un comunicato. “Billionaire Lifestyle, proprietaria del marchio Twiga, dichiara di aver sospeso, in accordo con la stessa Cerra srl, sino a quando la situazione non sarà chiarita a livello giuridico, l'unico legame che legava le due società: il contratto di licenza del marchio Twiga”, si legge. La precisazione, si spiega nella nota, è finalizzata a “tutelare il nome Twiga e quello del suo fondatore, il signor Flavio Briatore, che sono del tutto estranei agli accertamenti in corso. Si ribadisce ancora come il signor Briatore non sia socio di Cerra Srl e non abbia alcun legame con le sue attività, al di là di aver stretto un accordo di licenza del marchio Twiga tramite Billionaire Lifestyle Sarl che permetteva di denominare il locale stesso Twiga".

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