Autostrade, sciopero dei casellanti: “Avanti con la protesta”

Cronaca
Il presidio davanti al ministero dei Trasporti
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I lavoratori accusano alcune concessionarie di non garantire la presenza h24 di un addetto ai varchi automatici. Il ministero dei Trasporti si è detto d'accordo ma ha chiesto tempo. I sindacati: “Risposta insufficiente”

È iniziato alle 22 di ieri, lunedì 17 aprile, e finirà alla stessa ora di oggi lo sciopero nazionale dei lavoratori delle autostrade che sta causando lunghe code ed è culminato alle 11.30 in un presidio davanti al ministero dei Trasporti. Una delegazione dei casellanti è stata ricevuta dai dirigenti del dicastero ma, secondo i sindacati, le risposte non sono state soddisfacenti.

Le ragioni della protesta

I lavoratori, spiegano Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Sla-Cisal e Ugl, hanno deciso di scioperare perché "molte concessionarie autostradali non applicano la circolare ministeriale che impone la presenza di un addetto h24 ai caselli automatizzati per ragioni di sicurezza e di qualità del servizio". L’adesione media alla protesta al primo turno sarebbe sopra il 90%. "Le autostrade sono un bene pubblico ed è un diritto di tutti usufruirne in modo sicuro. Un lavoratore presente h24 può intervenire tempestivamente in caso di qualunque necessità, come ad esempio quando una sbarra non funziona - sottolineano le organizzazioni sindacali di categoria - Auspichiamo che gli utenti comprendano le motivazioni del nostro sciopero in quanto loro per primi devono esigere sicurezza e qualità di un servizio pagato caramente”.

L’incontro al ministero

Una delegazione dei lavoratori in sciopero è stata ricevuta dai dirigenti del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Secondo quanto si apprende dai sindacati presenti all'incontro, il ministero ha ribadito che la circolare che impone la presenza di un addetto h24 ai caselli automatizzati va applicata e si è impegnato a convocare le concessionarie autostradali nei prossimi giorni, ma ha anche chiesto tempo. Tuttavia, le sigle di categoria giudicano la risposta "insufficiente" e annunciano che "la protesta continua".

Code ai caselli

A causa della protesta si sono formate diverse code ai caselli perché alcune concessionarie avrebbero deciso di chiudere i varchi manuali e incanalare tutto il traffico verso quelli automatici. La coda a Venezia avrebbe raggiunto 300-400 metri e i rallentamenti riguarderebbero anche Padova Est. In Toscana i sindacati segnalano traffico congestionato ai caselli di Firenze Scandicci, Firenze Sud, Firenze Ovest, Prato Est e Lucca Est, e nel Lazio, a Roma Nord. In Abruzzo la situazione sarebbe diversa e Autostrade dei parchi, sempre secondo fonti sindacali, avrebbe deciso di tenere aperti i varchi ma di fotografare le targhe degli autoveicoli e inviare la richiesta di pagamento per posta.

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