Omicidio Alatri, rischia trasferimento gip che scarcerò l’indagato

Cronaca
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Mario Castagnacci, accusato insieme al fratellastro e ad altre 6 persone per la morte di Emanuele Morganti, era stato fermato a Roma il giorno prima dell’uccisione per possesso di centinaia di dosi di droga

Rischia il trasferimento il giudice che dispose la scarcerazione di Mario Castagnacci, uno dei fermati per l'omicidio di Emanuele Morganti, il 20enne picchiato a morte fuori da un locale di Alatri nella notte tra il 24 e il 25 marzo. Il ragazzo era stato fermato il giorno prima dell’uccisione, a Roma, per detenzione di stupefacenti, ma era stato poi liberato quando il gip aveva riconosciuto la tesi della difesa del "consumo di gruppo".

 

Aperta una pratica - Il Comitato di presidenza del Csm ha autorizzato l'apertura di una pratica in Prima Commissione, accogliendo la richiesta del laico di Forza Italia Pierantonio Zanettin, che aveva evidenziato "seri interrogativi sulla correttezza dell'iter processuale" che aveva riguardato Castagnacci, fermato a Roma il 23 marzo per il possesso di "grandi quantità di stupefacenti" e scarcerato il giorno dopo nell'udienza per direttissima, nonostante fosse recidivo.

 

La richiesta di Zanettin - "E così Mario Castagnacci, alle 2 di notte è potuto rientrare ad Alatri, ha passato la notte a bere e fumare in compagnia del fratellastro, perdendo la testa al punto di pestare a più riprese il povero Emanuele - aveva scritto Zanettin - È evidente che gli esiti tragici della vicenda non possono essere addebitati al magistrato, ma è altrettanto evidente che si sarebbero evitati, applicando canoni più rigorosi in tema di spaccio di stupefacenti".

 

L’omicidio - Emanuele Morganti è stato aggredito dopo una discussione nata per via di un cocktail. Il giovane sarebbe stato poi picchiato da più persone fuori dal club Mirò, e i colpi più forti gli sarebbero stati inferti con un grosso oggetto di ferro, forse una spranga o una chiave inglese, che gli ha provocato fratture multiple al cranio e alla cervicale, risultate poi mortali.

 

Gli indagati - Oltre a Mario Castagnacci sono indagati anche il suo fratellastro Paolo Palmisani, in carcere con lui a Regina Coeli in regime di isolamento, e altre sei persone che sono a piede libero.

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