Un altro latitante preso grazie a Facebook, si nascondeva in Germania

Cronaca
Foto d'archivio
carabinieri

Un 47enne rumeno, ritenuto responsabile con un complice dell'omicidio di un 87enne di Comerio, è stato rintracciato dai carabinieri del Comando Provinciale di Varese dopo 13 anni. Da un anno il suo profilo social era sotto osservazione. Estradato, sarà processato

Un altro latitante catturato dalle forze dell’ordine grazie a Facebook. Questa volta si tratta di un 47enne rumeno, ritenuto responsabile con un complice dell'omicidio di un 87enne di Comerio (Varese) nel 2004. L’uomo, dopo 13 anni di latitanza in Germania, è stato rintracciato dai carabinieri del Comando Provinciale di Varese. Da un anno il suo profilo social era sotto osservazione.

Sarà processato - Il 47enne è stato arrestato dalla polizia tedesca su mandato di arresto europeo emesso dall'autorità giudiziaria di Varese. Estradato in Italia, sarà processato per l’omicidio. Il complice era già stato preso nel 2005. Secondo le indagini, i due avrebbero aggredito l’anziano, Carlo Ossola, a colpi di accetta per rapinarlo di trentamila euro di risparmi che custodiva in casa.

Gli altri latitanti traditi dai social - Ma questo non è il primo caso di un criminale tradito dal web. Il 16 marzo era toccato al latitante italiano Ivan Fornari, rintracciato e catturato grazie a Facebook nella città messicana di Playa del Carmen. Grazie all’analisi del suo profilo social, gli investigatori erano riusciti a scoprire la città in cui il narcotrafficante si nascondeva e quali luoghi frequentava. A tradirlo, in particolare, erano state le foto che l’uomo postava vantandosi del suo stile di vita. Qualche giorno prima, l’11 marzo, ad essere localizzato e catturato sempre in Messico e sempre grazie a Facebook era stato il boss della Camorra Giulio Perrone, latitante da 19 anni. Sul social network, l’uomo si chiamava Saverio Garcia Galiero e “Galiero” era il vero cognome di sua madre. Grazie al web gli investigatori avevano scoperto che il boss viveva a Tampico, roccaforte dei maggiori cartelli narcos messicani, e che aveva cambiato nome, si era risposato e aveva avuto dei figli. Un caso simile è quello di Luciano Cardone, il latitante del clan Mazzarella che, nel dicembre del 2016, era stato catturato in Olanda. A tradirlo, un post su Facebook dopo Fiorentina-Napoli grazie al quale era stato localizzato.

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