Expo, scontri 1° maggio: in appello cade accusa di devastazione

Cronaca
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La decisione è stata presa anche per l'ultimo dei quattro imputati per i disordini durante la manifestazione del 2015 contro l'Esposizione universale. La Corte d’Appello ha emesso quattro condanne a pene da otto mesi fino a due anni e quattro mesi

Per gli scontri del 1° maggio 2015 a Milano, che si erano verificati nel giorno di apertura di Expo, cade in appello l’accusa di devastazione anche per l’ultimo dei quattro imputati coinvolti nei disordini dei No Expo scesi in strada a protestare contro l’Esposizione universale (LE FOTO). Per tre degli imputati la contestazione del reato di devastazione era già caduta in primo grado.

 

Le condanne della corte d'Appello inferiori a quelle chiesta dal pg - La corte d’Appello ha emesso quattro condanne a pene da otto mesi fino a due anni e quattro mesi, mentre il procuratore generale aveva chiesto condanne fino a cinque anni e otto mesi, anche per devastazione e non solo per resistenza.

 

Pene ridotte e revoca del risarcimento verso Unicredit - Il sostituto procuratore generale, Gianni Griguolo, aveva chiesto di ribaltare la sentenza con cui, qualche mese fa, il gup milanese Roberta Nunnari aveva assolto Alessio Dall’Acqua, e di condannare quindi il giovane a cinque anni e otto mesi. Ma Dall’Acqua, oggi, è stato condannato a soli otto mesi, per il reato di travisamento (cioè occultamento del volto, come ad esempio con caschi e passamontagna).  Inoltre il procuratore aveva chiesto, per Edoardo Algardi e Niccolò Ripani, che in primo grado erano stati condannati rispettivamente a due anni e due mesi e a un anno e otto mesi, di aumentare la pena fino a quattro anni e quattro mesi. In appello sono state confermateinvece le condanne per resistenza e travisamento. Anche la pena di Andrea Casieri, l'ultimo dei quattro per cui è caduta l'accusa di devastazione, è stata ridotta: da tre anni e otto mesi - stabilita in primo grado - a due anni e quattro mesi. I giudici hanno anche revocato la condanna per Casieri al risarcimento verso Unicredit, per una filiale che venne danneggiata durante le proteste dei No Expo (IL VIDEO). Le motivazioni della sentenza sono attese tra 90 giorni.

 

Abbracci ai legali dopo la lettura della sentenza - Dopo la lettura della sentenza della seconda sezione penale d’appello, alcuni imputati e i loro amici presenti in aula hanno abbracciato i legali Eugenio Losco e Mauro Straini che li assistevano, insieme agli avvocati Niccolò Vecchioni e Giuseppe Pelazza.

 

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