Taxi, proclamato lo sciopero nazionale di 14 ore per giovedì 23 marzo

Cronaca
Uno sciopero dei taxi in un'immagine d'archivio (LaPresse)

Le principali sigle sindacali di settore hanno annunciato uno stop del servizio dalle 8 alle 22 in tutta Italia: "Ancora una volta umiliati dal governo". La decisione è arrivata proprio nel giorno in cui Uber ha proposto un incontro distensivo ai tassisti

 

I taxi si fermeranno giovedì 23 marzo dalle 8 alle 22. Lo sciopero nazionale è stato proclamato dal “parlamentino” dei tassisti, riunito a Roma. Le principali sigle sindacali al termine della riunione hanno stabilito lo stop di 14 ore in cui saranno rispettate le fasce di garanzia. Verranno anche assicurati i servizi sociali, cioè il trasporto di anziani, portatori di handicap e malati. L’annuncio è arrivato proprio nel giorno in cui Uber ha scritto ai tassisti proponendo un incontro distensivo.

 

Protesta contro il governo - L'ultimo sciopero della categoria era stato proclamato nel 2012 quando era in carica il governo Monti. "Ancora una volta siamo stati umiliati: il governo non è stato in grado di fornire alcun tipo di risposta a delle semplici domande, nascondendosi dietro la sovranità del parlamento", hanno dichiarato i sindacati. "Il governo non può tenere la pistola puntata sulla nostra testa con il ddl concorrenza e chiederci di sederci al tavolo per i decreti attuativi", ha detto Valter Drovetto vicesegretario Ugl Taxi durante la riunione.

 

La nota dei sindacati - “Il nostro servizio non può essere abbandonato alle mire speculative di grossi gruppi economici e devastato dall’abusivismo”, dichiarano in una nota i sindacati. "Nonostante la volontà di dialogo già manifestata un anno fa, con la revoca di uno sciopero e la promessa di apertura di un tavolo di confronto mai mantenuta, dopo il colpo di mano notturno fatto in Senato, davanti ad una nuova disponibilità relativa alla rivisitazione delle norme che disciplinano il settore - spiegano i sindacati - il Governo non può dare rassicurazioni sulle decine di emendamenti piovuti sul DDL concorrenza, nel quale è inserita la delega con cui riformare il comparto”. (I MOTIVI DELLA PROTESTA A FEBBRAIO)

 

Lo sciopero conferma la linea dura dei tassisti nell'ambito della vertenza sul disegno di legge sulla concorrenza in discussione in Senato. Alcune settimane fa i sindacati delle auto bianche avevano inviato una lettera al governo chiedendo di eliminare dal testo i riferimenti alle "applicazioni web" come condizione per proseguire il tavolo delle trattative. Nelle settimane precedenti i tassisti avevano protestato con giorni di sospensione del servizio e una manifestazione nel centro di Roma che aveva scatenato episodi di violenza. (LE FOTO DEGLI SCONTRI)

 

Mano tesa da Uber - L'annuncio dello sciopero dei taxi arriva proprio nel giorno in cui Uber ha inviato una lettera a tutte le sigle sindacali del settore per proporre "un incontro a porte chiuse" per lunedì 20 marzo a Roma. "Solo un imberbe cadrebbe ancora in questi giochetti comunicativi, replicando”, ha replicato Federico Rolando, portavoce nazionale di Federtaxi, declinando di fatto l’invito di Uber.

Cronaca: i più letti