Appalti Enav, Marco Milanese assolto in appello

Cronaca
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Secondo i giudici la vendita di uno yacht, considerata dall'accusa come finanziamento illecito, "non costituisce reato". Ribaltata la sentenza di primo grado in cui l'ex senatore era stato condannato a otto mesi di carcere

Marco Milanese, ex parlamentare del Pdl nonché ex consigliere politico dell'allora ministro Giulio Tremonti, è stato assolto dall'accusa di finanziamento illecito nel filone dell'indagine sugli appalti nell'Ente nazionale di assistenza al volo (Enav). Secondo i giudici della seconda sezione penale della Corte d'appello di Roma “il fatto non costituisce reato". In primo grado Milanese era stato condannato ad 8 mesi di carcere. Per un'altra vicenda processuale, l'ex deputato era stato condannato a due anni e mezzo nell'inchiesta Mose.

 

La vendita dello yacht - L'inchiesta su Milanese, difeso dagli avvocati Franco Coppi e Bruno Larosa, era incentrata sulla vendita alla società Eurotec di una barca da 15 metri, un Dolphin 64 della Mochi Craft acquistato in leasing. Secondo l'accusa, la vendita avvenne a un prezzo maggiorato, come contropartita richiesta da Milanese in cambio dell'appoggio alla nomina dell'ex consigliere di Enav Fabrizio Testa a presidente della società Tecnosky.

 

L'inchiesta - La più ampia inchiesta sugli appalti Enav iniziò nel 2011 con una presunta tangente di 200 mila euro versata dall'imprenditore Tommaso di Lernia, titolare della Print Sistem, al segretario amministrativo dell'Udc Giuseppe Naro. Venne chiamato in causa anche l'amministratore delegato di Enav, Guido Pugliesi, che avrebbe accompagnato Di Lernia nell'ufficio del politico in via Due Macelli a Roma. In uno dei filoni dell'inchiesta di sei anni fa, sono indagati anche il presidente di Finmeccanica, Pierfrancesco Guarguaglini e sua moglie, amministratore delegato di Selex Marina Grossi. Tra i personaggi coinvolti anche Lorenzo Cola, ex consulente esterno di Finmeccanica, accusato di false fatturazioni.

La sentenza di assoluzione odierna rischia di avere una ricaduta proprio su su questo filone processuale. Questa mattina i giudici della decima sezione penale del tribunale, acquisito il dispositivo della sentenza, hanno aggiornato il processo al 29 marzo prossimo per ascoltare come testimone l'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti, che oggi non si è potuto presentare.

 

I patteggiamenti - Nel 2013 il gup di Roma accettò cinque patteggiamenti: un anno e due mesi per Marina Grossi, un anno per il commercialista Marco Iannilli, dominus di Arc Trade, un anno e quattro mesi per Ilario Floresta, un anno e tre mesi per Manlio Fiore, ex direttore commerciale di Selex e due anni e quattro mesi per Tommaso Di Lernia.

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