Bimba uccisa perché non voleva più subire abusi. Arrestato il vicino

Cronaca

Fortuna Loffredo, sei anni, era stata trovata morta nel 2014 davanti allo stabile dove abitava

 

 

E’ stata uccisa “perché si era rifiutata di subire l'ennesima violenza”. Inizia ad emergere la verità sull’omicidio di Fortuna Loffredo, la bambina di sei anni trovata morta il 24 giugno 2014 davanti allo stabile dove abitava nel Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli. E' stato arrestato Raimondo Caputo, 43 anni, compagno della vicina di casa di Fortuna, con l’accusa di violenza sessuale e omicidio (molotov contro la sua casa). L'uomo era già in carcere per una precedente accusa di violenza nei confronti della figlia della compagna. Secondo la ricostruzione della Procura di Napoli sarebbe stato lui a gettare Fortuna dopo l'ennesimo abuso. 

 

Omertà -  Per quasi due anni gli inquirenti si sono scontrati con un muro di omertà, che ha protetto il 43enne, compagno di Marianna Fabozzi, a sua volta agli arresti domiciliari per concorso in abusi sessuali nei confronti di una delle sue figlie.

Mentre “gli adulti ostacolavano le indagini, i piccoli hanno permesso una svolta" spiega il procuratore aggiunto di Napoli nord, Domenico Airoma. Un importante contributo alle indagini, infatti, è arrivato dai figli della donna che, dopo essere stati presi in custodia dai servizi sociali, hanno iniziato a raccontare gli episodi di violenza dei quali erano stati testimoni. Dall'inchiesta emerge un quadro inquietante che riguarda tutto lo stabile. Già alla fine del 2014 un'altra coppia era stata arrestata per pedofilia, mentre sarebbero almeno 4 i minori vittime di violenze.

 

Le parole della madre – E sono parole di rabbia e dolore quelle pronunciate da Domenica Guardato, la mamma di Fortuna, nei confronti dei due vicini di casa: "Sono sempre stata sicura che fossero stati loro. Da una parte sono contenta perché ho avuto giustizia, dall'altra dico che quei due devono marcire in carcere perché hanno ammazzato mia figlia". La donna punta anche il dito contro i residenti del Parco Verde: "Anche oggi tutti sono rimasti in silenzio, anche oggi tutti omertosi. Pensavo, speravo, che oggi, almeno oggi, qualcuno di questo maledetto parco venisse da me per dirmi qualcosa, un abbraccio, ed invece niente. Qui c'è sempre stato e sempre ci sarà il silenzio".

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