Bardo, verifiche su arrestato. Alfano riferisce in Aula

Cronaca
La combo mostra, a sinistra, la foto segnaletica fornita dalla Polizia di Stato di Abdelmajid Touil e, a destra, una immagine del ragazzo marocchino, uno dei presunti autori materiali dell'attentato al museo del Bardo a Tunisi, prima di sbarcare il 17 febbraio 2015 a Porto Empedocle. Il ragazzo è stato arrestato oggi a Gaggiano (Milano)

Fermato su mandato delle autorità tunisine un cittadino marocchino ritenuto coinvolto nell’attentato al Museo in cui morirono 24 persone. Un mese prima era arrivato a Porto Empedocle su un barcone. In corso accertamenti dei magistrati milanesi

Sono in corso accertamenti da parte di pm milanesi dopo l'arresto di un cittadino marocchino di 22 anni ritenuto coinvolto nell’attentato al Museo del Bardo a Tunisi dello scorso 18 marzo (foto - video - cronaca della strage). Sul caso il ministro dell'Interno Angelino Alfano riferirà oggi alla Camera.

Arrivato in Italia su barcone
- Il giovane è stato bloccato in esecuzione di un mandato di cattura internazionale dell'autorità giudiziaria tunisina con le accuse di omicidio, sequestro di persona a mano armata e adesione a una organizzazione terroristica. È stato trovato senza permesso di soggiorno a Gaggiano, dove vivono la madre e due fratelli, regolarmente in Italia. Il sospettato, che si chiama Abdel Majid Touil, era già stato identificato nel febbraio 2015 a Porto Empedocle, dopo essere arrivato con un barcone con altre 90 persone, ed era stato espulso dall'Italia (guarda la foto in alto, ndr). Non si sa se sia poi andato personalmente in Tunisia e, in quel caso, come sia rientrato nel nostro paese dopo la strage al museo. Pochi giorni fa la Libia aveva messo in guardia l'Italia rivelando che sui barconi arrivano anche i miliziani dell'Isis. "Non ci risulta", aveva commentato il ministro dell'Interno Alfano.

Il fratello: "E' innocente" - A Gaggiano, però, c'è incredulità sulla vicenda. Uno dei due fratelli ha detto che "è arrivato su un barcone come tanti altri e da quel momento non è più partito" ma è "rimasto sempre in Italia". La madre, Fatma, ha raccontato: "Il 18 marzo abbiamo visto insieme le scene dell'attentato in tv" (FOTO). Ed ha mostrato la copia di un foglio di espulsione a suo carico che era stato emesso il giorno del suo arrivo in Italia, il 17 febbraio 2015. Insomma, lo stesso giorno in cui è arrivato sarebbe stato espulso, ma solo sulla carta, come avviene spesso.

Accertamenti dalla Procura di Milano - Su questa circostanza indaga la Procura di Milano. I magistrati milanesi stanno infatti effettuando approfondimenti e accertamenti sulle accuse mosse al marocchino dalle autorità tunisine e sono in contatto con la Procura di Roma, dove è aperto un fascicolo d'indagine sulla strage avvenuta in Tunisia, nella quale sono stati uccisi anche quattro italiani.

Renzi ringrazia agenti, Salvini polemizza
- Il premier Matteo Renzi su Twitter ha ringraziato le forze dell'ordine: "Sono orgoglioso della vostra professionalità". "Ancora una volta - ha commentato invece Alfano - siamo stati più forti noi, più forte lo Stato. Lo abbiamo arrestato".


Salvini: "Basta sbarchi" - Chi è tornato a chiedere di fermare gli sbarchi è stato il segretario della Lega Matteo Salvini: "Tre giorni fa - ha scritto su Facebook - un consigliere del governo libico denunciò che i terroristi dell'Isis stanno partendo per l'Italia sui barconi. Stanotte un terrorista marocchino, coinvolto nella strage del museo di Tunisi, è stato arrestato vicino a Milano: fermare partenze e sbarchi e controllare le frontiere subito".

Tre giorni fa un consigliere del governo libico denunciò che i TERRORISTI dell'Isis stanno partendo per l'Italia sui...

Posted by Matteo Salvini on Mercoledì 20 maggio 2015

Alfano: "Opposizione gioca con la paura" - Salvini è tornato anche ad attaccare il ministro dell'Interno Angelino Alfano, che ha replicato: "L'opposizione gioca con la paura mentre noi arrestiamo chi fa paura". "Siamo l'unico Paese al mondo - aggiunge - dove l'opposizione protesta perché è stato arrestato un sospetto terrorista, invece di dire che il sistema funziona".

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