Matacena: "Sono vittima di un complotto-vendetta"

Cronaca
(Fotogramma)

L'ex deputato, condannato a 5 anni per concorso esterno in associazione mafiosa, parla da Dubai: "Tutti coloro che mi hanno colpito hanno avuto delle gratifiche e avanzamenti di carriera". Rientrare in Italia? "Ci penso tutti i giorni"

"Contro di me c'è stato un complotto-vendetta. Tutti coloro che mi hanno colpito hanno avuto delle gratifiche e avanzamenti di carriera all'interno del loro sistema di lavoro".A dirlo, all'agenzia Ansa, Amedeo Matacena collegato via Skype da Dubai. Matacena è stato condannato in via definitiva a 5 anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa. "Non ho mai avuto rapporti o fatto affari con la mafia - dice -. Questa è una favola che francamente non riesco a comprendere da dove possa nascere".
L'ex deputato di Forza Italia spiega poi di pensare tutti i giorni a un rientro in Italia: "Ma ritengo che devo aspettare l'esito del ricorso in Cassazione e quello fatto alla Corte europea dei Diritti dell'uomo".

I rapporti con Scajola - Matacena torna poi sul suo rapporto con Claudio Scajola, arrestato con l'accusa di avere favorito la sua latitanza: "I miei rapporti con Claudio Scajola, nati nel 1994 quando fui eletto per la prima volta al Parlamento con Forza Italia, si sono rafforzati con il nostro trasferimento a Montecarlo". A proposito di sua moglie, Chiara Rizzo, attualmente detenuta alle Baumettes, Marsiglia, Matacena racconta: "Ha perso suo padre, che era coetaneo di Scajola e quindi vede in lui una figura paterna. Mi sembra normale che una donna che si trova in difficoltà vada a chiedere aiuto ad un amico che ha grandi esperienze". "Senza di lei - aggiunge - non ho ragione di vivere".

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