Scontri Roma, Digos: "Dinamica semplice quanto folle"

Cronaca

Conferenza stampa degli investigatori sugli spari prima della finale di Coppa Italia: "Ultras della Roma ha provocato alcuni tifosi napoletani. Quando questi, armati di spranghe e bastoni, lo hanno inseguito, ha sparato". Alfano: "Pensare a Daspo a vita"

L'episodio del ferimento di tre tifosi prima della finale di Coppa Italia "ha avuto una dinamica semplice quanto folle, ricostruita nella notte in modo univoco e concordante incrociando le immagini e le testimonianze di tifosi e passanti". E' questo il primo commento del capo della Digos Diego Parente sul ferimento di tre tifosi campani (uno dei quali in gravi condizioni) in viale di Tor di Quinto, poco prima della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina.
Secondo Parente, De Santis ha prima provocato i supporter partenopei, poi, vistosi circondato ha sparato contro di loro 4 colpi di arma da fuoco.
"Quando i tifosi, alcune decine, armati di spranghe e bastoni, lo hanno inseguito - aggiunge il dirigente della Digos - lungo la strada che conduce al circolo De Santis è scivolato e vistosi a mal partito ha sparato. La pistola gli è caduta, ed è stato aggredito, riportando diverse fratture. E' dopo la sparatoria, non prima, che si è creata una situazione di fortissima tensione, con gli amici dei feriti che, sconvolti per l'accaduto, lamentavano la scarsa tempestività dei soccorsi. Ed è in questi momenti che ultrà e forze dell'ordine sono venuti in contatto. Ma sulla scena non si sono mai materializzati ultrà romanisti e laziali".

Il questore: "Nessuna trattativa con gli ultras"  - Durante la stessa conferenza stampa, il questore di Roma Massimo Mazza ha poi spiegato che "non c'è stata alcuna trattativa con gli ultras del Napoli. Mai pensato di non far giocare la partita".
"Mai nessuno - ha aggiunto il questore - ha pensato di non far giocare la partita, né la federazione, né le forze dell'ordine, né le società. La società Napoli ci ha solo chiesto se avessimo nulla in contrario se il capitano spiegasse ai tifosi come era la situazione, anche perché si erano diffuse notizie che davano per morto il tifoso. Non c'erano controindicazioni e così il capitano ha potuto spiegare che i tifosi della Fiorentina non c'entravano con quello che era accaduto e che il tifoso non era morto".

Alfano: "Sto pensando a il Daspo a vita" - "Le violenze negli stadi devono finire", dice invece il ministro dell'Interno Alfano. "Sto pensando a un giro di vite fortissimo, il Daspo a vita". "Lo spettacolo calcio - ha aggiunto il titolare del Viminale - non può essere guastato da belve".

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