Caso escort, i giudici: quadro sconcertante su Berlusconi

Cronaca
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Le motivazioni della condanna dell'avvocato Castellaneta. E' lo stralcio del processo di Bari che vede indagate 7 persone tra cui Tarantini: la "formale apparenza di cene eleganti, dissimulava una fiorente attività di esercizio della prostituzione"

Dagli atti del processo sulle escort portate da Gianpaolo Tarantini nelle case di Silvio Berlusconi emerge "uno sconcertante quadro della vita privata di vari soggetti coinvolti nella vicenda, dalle ragazze sino all'allora presidente del Consiglio". Lo scrive il gup del Tribunale di Bari Ambrogio Marrone nelle motivazioni della sentenza con cui, il 10 dicembre 2013, ha condannato a un anno di reclusione, pena sospesa, l'avvocato fasanese Salvatore Castellaneta, detto Totò, per induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, assolvendolo dal reato di associazione per delinquere. Si tratta dello stralcio del processo sul "caso escort" in corso con rito ordinario dinanzi al tribunale di Bari.

“Formale apparenza di cene eleganti” -
Nelle 187 pagine vengono citate le 26 ragazze "reclutate" per gli incontri, tra cui Manuela Arcuri e Sara Tommasi. Per i giudici la "formale apparenza di cene eleganti, dissimulava una fiorente attività di esercizio della prostituzione". "Il materiale probatorio, nel suo contenuto di oscenità e bassezza - scrive il gup - evidenzia la situazione di mercimonio del corpo femminile e la considerazione delle donne come semplici oggetti suscettibili di commercio a scopo sessuale".

“Un'agenzia di reclutamento” -
Per i giudici Gianpaolo Tarantini aveva costituito una vera e propria "agenzia di reclutamento" in cui "le prestatrici d'opera, dietro pagamento di un corrispettivo in denaro, denominato variamente come busta, regalo, cachet o gettone" fornivano "servizi consistenti in prestazioni sessuali". Utilità "elargite di solito dallo stesso Berlusconi, quasi sempre poco prima che queste (le ragazze, ndr) andassero via dalle sue dimore, il giorno dopo l'incontro ravvicinato a scopo sessuale, avvenuto di notte con le ragazze di turno".

Gli indagati nel caso escort -
Altre sette persone sono imputate dinanzi al Tribunale di Bari con rito ordinario. Il reato associativo è contestato a Tarantini, Verdoscia e Faraone mentre rispondono di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione gli altri quattro imputati, Claudio Tarantini (fratello di Gianpaolo), Sabina Beganovic, nota come "l'ape regina" delle feste del premier, le attrici Letizia Filippi e Francesca Lana.

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