Naufragio Costa Concordia: sì a 5 patteggiamenti

Cronaca

Il gup ha accolto la richiesta per Ciro Ambrosio, Silvia Coronica, Jacob Rusli Bin, Roberto Ferrarini e Manrico Giampedroni, tutti coindagati con Schettino e accusati di omicidio plurimo colposo e lesioni colpose. Di 2 anni e 10 mesi la pena più alta

Cinque patteggiamenti per i co-indagati con Francesco Schettino nel procedimento per i 32 morti nel naufragio della Costa Concordia. Il giudice dell'udienza preliminare Pietro Molino ha confermato i patteggiamenti per Ciro Ambrosio, Silvia Coronica, Jacob Rusli Bin, Roberto Ferrarini e Manrico Giampedroni, tutti accusati di omicidio plurimo colposo e lesioni colpose. Per quanto riguarda il comandante Francesco Schettino invece è stata la procura a opporsi al patteggiamento.

Gli ufficiali in plancia Ciro Ambrosio e Silvia Coronica, e il timoniere Jacob Rusli Bin hanno patteggiato anche per il reato di naufragio colposo. La sentenza è stata letta nella mattinata di sabato 20 luglio alle parti dal giudice Molino nel Teatro Moderno di Grosseto.
La pena più alta patteggiata per il disastro della Costa Concordia è per il capo dell'Unità di crisi di Costa Crociere, Roberto Ferrarini, a 2 anni e 10 mesi. L'hotel director della Costa Concordia Manrico Giampedroni ha patteggiato 2 anni e 6 mesi. L'ufficiale in plancia Ciro Ambrosio ha avuto 1 anno e 11 mesi, l'altro ufficiale Silvia Coronica 1 anno e 6 mesi, il timoniere Jacob Rusli Bin 1 anno e 8 mesi.

"Siamo delusi, perché si tratta di una assurda disparità". Così Daniele Bocciolini, avvocato delle parti civili commenta il patteggiamento dei cinque coindagati nell'inchiesta sulla Concordia. "E' il segnale - continua - che dimostra l'atteggiamento avuto in questo processo. E' un processo monco, dove Schettino è stato lasciato solo e questa disparità non farà bene". Per Fabio Targa, altro difensore delle parti civili, "nessuno di quanti hanno patteggiato avrà una pena effettiva. E' stata acclarata la teoria che la gerarchia non consentisse di evitare la tragedia".

Il naufragio, avvenuto il 13 gennaio 2012, coinvolse 4.229 persone a bordo, tra passeggeri e membri dell'equipaggio. Morirono 32 persone, di due non sono ancora stati trovati i corpi. Centinaia furono i feriti e ingenti i danni causati dalla manovra che fece finire la nave contro gli scogli dell'Isola del Giglio.

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