L’ultimo saluto a Don Gallo. Contestato Bagnasco

Cronaca

A Genova i funerali del "prete di strada". L'omelia del presidente della Cei interrotta da fischi quando ha ricordato i rapporti con il cardinale Siri. Don Ciotti: "Voleva tutti alla tavola dei poveri". E tra la folla c'è chi intona Bella Ciao. VIDEO

Migliaia di persone hanno dato l’ultimo saluto a Genova a Don Andrea Gallo (FOTO), il fondatore della comunità di San Benedetto al Porto, scomparso il 22 maggio a 84 anni. L’omelia è stata però interrotta da fischi e contestazioni rivolte al cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivescovo di Genova. A provocare la protesta, dentro e fuori la Chiesa del Carmine, il passaggio in cui il porporato ha detto: "Don Gallo bussò alla porta del cardinale Siri, che Andrea ha sempre considerato un padre e un benefattore". Il cardinale Siri infatti allontanò Don Gallo dalla Chiesa del Carmine e solo dopo il “prete di strada” venne accolto dal parroco di San Benedetto, Don Federico Rebora, e iniziò la sua opera per la Comunità. Dall'esterno della chiesa si è levato il canto di Bella Ciao. Per far smettere la contestazione è intervenuta la segretaria di don Andrea, signora Lilli. "Così mancate di rispetto allo stesso Gallo. Lui ha sempre creduto nella Chiesa". Sul feretro di Don Gallo, che è entrato in Chiesa seguito dai pulcini del Genoa allenati dal nipote del sacerdote Paolo Gallo, il suo cappello, la sua sciarpa rossa, la bandiera della pace. All'uscita dalla Chiesa del Carmine il feretro è stato salutato da un lungo applauso dalla folla che ha assistito alle esequie anche dall'esterno, sotto la pioggia.

Bagnasco: “Attratto da ferite nel corpo e nell’anima” - L’arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco, ha così ricordato nell’omelia la figura e l’opera di Don Andrea Gallo: "Svolse il suo ministero sacerdotale con lo sguardo ed il cuore attratti da coloro che portavano più evidenti le ferite del corpo e della vita, quelle dell'anima. Come il samaritano del Vangelo e come missione di ogni sacerdote ha cercato di lenire i dolori di chi incontrava con l'olio della consolazione ed il vino della fiducia ridonando speranza per guardare al domani”. Dopo aver ricordato brevemente la vita di Don Andrea, il cardinale Bagnasco, ha ripercorso le tappe che lo portarono alla fondazione della comunità di San Benedetto al Porto. "Cominciò quasi alla spicciolata - ha detto il cardinale - aprendo la porta a chi bussava e cercava calore. La comunità, da iniziale ricovero, diventò abbraccio fecondo di chi si sentiva o appariva ai margini, forse senza nome".



Don Ciotti: “Voleva tutti alla tavola dei poveri” - Applausi in chiesa per l’intervento di Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera. "Per ricordare il nostro don Andrea, voglio qui ricordare le parole del Papa: 'no ai cristiani da salotto'. Lo ha detto il papa, non io". E ancora: "Lui era innamorato di Dio, saldava la Terra con il Cielo". Don Ciotti ha sottolineato l'importanza dei simboli "in cui don Gallo credeva maggiormente: la Bibbia e la Costituzione". Durante la cerimonia funebre Don Ciotti ha parlato anche della morte di Carlo Giuliani. "Don Andrea ha pianto per lui. Così come si è indignato davanti alla base americana di Vicenza: ma cosa ce ne facciamo di quelle cose lì quando non abbiamo i soldi per i servizi sociali?". E ha concluso: "Ciao Andrea, noi siamo con te. E che la tua comunità continui la tua opera".



Sindaco Doria: “Era prete, cittadino e uomo” - Il sindaco di Genova Marco Doria ha ricordato Don Gallo come una “figura complessa: in lui convivevano tre dimensioni, quella di prete, di cittadino e di uomo e tra queste tre dimensioni esisteva una coerenza straordinaria". Dopo l'intervento del primo cittadino ha preso la parola anche Moni Ovadia che ha detto: "Io sono ebreo e agnostico ma sono convinto che Andrea risorgerà". Tra i tanti presenti alla cerimonia funebre anche l'ex parlamentare Vladimir Luxuria che, intervenuta nelle letture, ha detto: "'Grazie per averci fatto sentire figlie di Dio".

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