Lombardia: altri 37 consiglieri indagati per peculato

Cronaca

A essere coinvolti dall'indagine tutti gli esponenti del Pdl e della Lega eletti nel 2005 o nel 2010 in Consiglio regionale, tranne quattro. Tra i nomi dell'inchiesta anche l'attuale vice presidente del Senato Rosi Mauro, Renzo Bossi, Nicole Minetti

Ci sono altri 37 indagati tra consiglieri regionali ed ex del Pdl e della Lega Nord nell'inchiesta per peculato della procura di Milano sui costi della politica in Lombardia. Lo riferiscono fonti giudiziarie, precisando che nelle prossime ore le nuove persone sotto inchiesta riceveranno un invito a comparire. L'indagine, di cui si è avuta notizia la settimana scorsa, vedeva già decine di indagati e 22 inviti a comparire tra consiglieri della maggioranza della regione lombarda, tra cui la pidiellina Nicole Minetti e il leghista Renzo Bossi, figlio del fondatore del Carroccio Umberto.

Indagata anche Rosi Mauro
- Tra i nuovi nomi spunta anche la leghista Rosi Mauro, attuale vice presidente del Senato, eletta consigliere al Pirellone nel 2005 e fino al 2008, quando lasciò l'incarico per 'trasferirsi' a Palazzo Madama, che fa sapere di non essere ancora stata informata dell'indagine: "Se e quando arriverà l'avviso di garanzia di cui ad oggi pare siano informati solo alcuni giornalisti, fornirò con estrema serenità e con la massima trasparenza gli opportuni chiarimenti, punto per punto, dal momento che non ho nulla da nascondere".

Sono 62 gli indagati per peculato - I 37 politici (22 esponenti del Pdl e 15 della Lega) - tra cui consiglieri attuali (anche se dimissionari perché il Consiglio regionale si è sciolto) ed ex consiglieri - sono indagati per presunti rimborsi illeciti con soldi pubblici di spese 'sospette'. Soldi che avrebbero ottenuto, a vario titolo, tra il 2008 e il 2012. Venerdì scorso erano partiti i primi 22 inviti a comparire (11 per consiglieri del Pdl e 11 per quelli della Lega). Lo scorso ottobre, con le acquisizioni dei documenti dei gruppi consiliari del Pdl e del Carroccio da parte dei finanzieri del Nucleo di polizia tributaria, coordinati dal procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo e dai pm Paolo Filippini e Antonio D'Alessio, erano risultati indagati Davide Boni, ex presidente del Consiglio regionale, e gli ex assessori Massimo Buscemi e Franco Nicoli Cristiani. Al momento, dunque, gli indagati per la vicenda dei presunti rimborsi illeciti sono in tutto 62. Gli investigatori poi stanno analizzando anche le spese dei gruppi dell'opposizione dopo l'acquisizione di documenti al Pirellone effettuata venerdì scorso.

Inquisiti quasi tutti i consiglieri di Pdl e Lega
- In pratica l'inchiesta coinvolge tutti gli esponenti del Pdl e della Lega eletti nel 2005 o nel 2010 in Consiglio regionale. Non sono indagati solo in quattro: l'ex ministro Gelmini, che venne eletta nel 2005 al Pirellone e passò in Parlamento nel 2006; Viviana Beccalossi; Enzo Lucchini, che dalla carte risulta aver speso solo 5 euro per una raccomandata; Franco Nicoli Cristiani (indagato per peculato non come consigliere ma come ex assessore). "La mia storia personale mi ha riconsegnato alla professione dal 2010. Sono felicemente impegnato in una realta' distinta e distante e non rilascio dichiarazioni" il commento di Luchini alla notizia di essere uno dei pochi consiglieri di Pdl e Lega Nord non indagati per i rimborsi illegali.

Formioni: "Campagna elettorale" - Duro commento alle indagini dal governatore Formigoni, che nei giorni scorsi aveva assicurato: "Nessun caso Batman in Lombardia", e che ora, su Twitter, collega le indagini della magistratura alla campagna elettorale




Salvini: "Chi ha sprecato anche un solo euro lo restituirà" -  "La Lega Nord ha piena fiducia nei magistrati e anche nei consiglieri e assessori della Lega che in questi 12 anni hanno lavorato sodo e girato tutta la Lombardia portando a casa ottimi risultati per la nostra gente" commenta invece Matteo Salvini, segretario della Lega lombarda. "Se qualcuno fra tanti ha usato male, o sprecato, un solo euro dei cittadini, lo rimborserà con gli interessi e non verrà ricandidato", dichiara ancora Salvini in una nota.

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