Terremoto nel Pollino, un morto per infarto. Paura e crolli

Cronaca
Terremoto Pollino, un'abitazione danneggiata

Sisma di magnitudo 5 tra la Calabria e la Basilicata, seguito da altre scosse di assestamento. A Mormanno evacuato l'ospedale. Gabrielli: "Non ci sono le condizioni per dichiarare lo stato di calamità. Ma l'attenzione deve restare alta"

Tanta paura, un morto (un 84enne stroncato da un malore a Scalea), lesioni agli edifici più vecchi. E' il bilancio del violento sisma che la notte tra il 25 e 26 ottobre ha colpito il massiccio del Pollino, tra Calabria e Basilicata. La scossa di magnitudo 5.0 è stata registrata alle 1.05, con una profondità di 6,3 chilometri ed epicentro vicino ai comuni di Mormanno, Laino Borgo e Laino Castello in provincia di Cosenza e Rotonda in provincia di Potenza. L'evento è stato avvertito in tutto il meridione: decine le scosse di assestamento, la più forte di magnitudo 3.3.

Critica la situazione a Mormanno - Nessun danno è stato segnalato in Basilicata mentre in Calabria la situazione più critica resta quella di Mormanno (Cosenza), dove per motivi precauzionali è stato completamente evacuato l'ospedale (le foto). Danni anche alla Chiesa madre e all'ufficio postale. Centosettanta gli interventi di soccorso già eseguiti dal contingente di 120 vigili del fuoco mentre il segretario generale del ministero per i Beni e le attività culturali, Antonia Pasqua Recchia, ha chiesto l'attivazione delle unità di crisi.
La zona è sottoposta da due anni ad uno "stress notevole", ha ricordato il prefetto di Cosenza Raffaele Cannizzaro: le scosse in questo arco di tempo sono state più di 2mila e da mesi molte famiglie hanno deciso di dormire in tenda o in auto, soprattutto a Mormanno e dintorni. Al punto che il problema principale da risolvere al momento è quello di "gestire la popolazione, che ha paura e che non vuole rientrare nelle case".

Gabrielli: "Attenzione deve restare alta" - Il capo della protezione Civile, Franco Gabrielli, arrivato nell'area per un sopralluogo, ha sottolineato che "non ci sono le condizioni per dichiarare lo stato di calamità": "il sistema ha retto bene", e "questo deve tranquillizzarci". Gabrielli ha poi spiegato che "nessuno ci può dire se la scossa della scorsa notte abbia rappresentato l'apice dello sciame sismico in corso da tempo in questa zona, che è e resta sotto questo aspetto ad alto rischio". "Questo lo devono sapere tutti - ha aggiunto - e io non posso fornire alcuna rassicurazione. L'allerta deve restare quindi molto alta". (VIDEO)

Un lungo sciame sismico -  In quest'area al confine  tra la Calabria e la Basilicata si è  registrata recentemente una ripresa dell'attività sismica, tanto che solo nel periodo compreso fra il primo e il 4 ottobre, rende noto l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), sono stati registrati almeno 122 eventi, 105 dei quali di magnitudo minore di 2.0, 14 di magnitudo tra 2.0 e 3.0, 3 di magnitudo tra 3.0 e 4.0. L'Ingv, rileva lo stesso ente, "sta seguendo l'evoluzione di questa sequenza dal suo inizio e ha avviato una serie di attività e di progetti per comprendere meglio quanto sta accadendo in quell'area e per contribuire alla diffusione delle informazioni e alla riduzione del rischio sismico". Negli ultimi due anni, in collaborazione con il dipartimento di Fisica dell'università della Calabria, l'Ingv ha potenziato la rete sismica di monitoraggio nel Pollino per migliorare le localizzazioni anche dei piccoli terremoti ed ha installato una nuova stazione della rete sismica nazionale più tre stazioni temporanee collegate con la sala sismica.

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