Ruby, Berlusconi: "Mai scene di natura sessuale a casa mia"

Cronaca

L'ex premier è intervenuto in aula a Milano nel processo in cui è accusato di concussione e prostituzione minorile. Ad Arcore "solo momenti di svago conviviale", ha spiegato. E ha aggiunto: "Non ho mai avuto rapporti intimi" con Karima el Mahroug

Trentatré minuti. Nessuna interruzione. Dichiarazioni spontanee per ribadire la propria posizione. L'ex premier Silvio Berlusconi è tornato nell'aula del tribunale di Milano dove si è tenuta l'udienza del processo Ruby (vai allo speciale), che lo vede imputato per concussione e prostituzione minorile. Ha escluso che nella sua casa di Arcore si siano "mai svolte scene di natura sessuale". Ci sono stati solo "momenti di svago conviviale", ha spiegato, chiarendo che "l'espressione bunga bunga nasce da una battuta". Ha poi negato di aver fatto pressioni sulla questura di Milano e di sapere che Ruby fosse minorenne. E ha affermato, ancora una volta, di aver creduto che la giovane fosse parente del presidente egiziano Mubarak. Infine, ha puntato il dito contro i pm, che accusa di aver già scritto la sua condanna.
Nell'aula del tribunale di Milano, dopo aver stretto la mano al procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini, l'ex presidente del Consiglio ha inoltre ripetuto le parole pronunciate il 26 gennaio 1994: "Credo che in Italia, Paese che amo, il mio Paese, debba esserci ancora, sempre, imparzialità dei giudici". Un incipit utilizzato per annunciare agli italiani la sua discesa in politica.
Per la prossima udienza, il 26 ottobre, la difesa ha chiamato a testimoniare George Clooney, Elisabetta Canalis e altre 14 persone, tra cui Barbara D'Urso.

Le accuse: prostituzione minorile e concussione  - Oltre che di prostituzione minorile, con l'accusa di aver avuto rapporti sessuali a pagamento con Karima el Mahroug, detta Ruby, quando la giovane era ancora minorenne, Berlusconi è imputato di concussione con l'accusa di aver cercato illegittimamente di ottenerne il rilascio dalla questura di Milano, dove era stata fermata per furto, con l'obiettivo di occultare la sua relazione con la ragazza.

Berlusconi: "Mai fatto pressioni sulla questura" - "E' evidente che non avevo nessun interesse a chiedere in questura nulla di illecito. Mi sono limitato a dare e chiedere un'informazione" ha dichiarato il fondatore del Pdl a proposito del capo di imputazione di concussione. L'ex premier ha poi sostenuto di non aver "mai esercitato pressioni sui funzionari della Questura di Milano". E ha spiegato di aver contattato la notte tra il 27 e il 28 maggio del 2010 la Questura di Milano, nei cui uffici si trovava Ruby "per evitare complicazioni diplomatiche", riferendosi al fatto che all'epoca riteneva la ragazza fosse la nipote dell'allora presidente egiziano Hosni Mubarak.

"Convinto che fosse una parente di Mubarak" - Dopo un incontro a Villa Madama con il presidente egiziano "rimasi nel convincimento che Ruby avesse un legame parentale con Mubarak" ha aggiunto l'ex premier, ribadendo di non sapere che ai tempi Ruby fosse minorenne. Berlusconi ha infatti raccontato di quando, qualche mese dopo la telefonata in questura, "mi chiamò Nicole Minetti e mi raccontò che Ruby era stata identificata, che non era egiziana ma era marocchina e che era minorenne". "La notizia mi lasciò di stucco - ha affermato - e mi resi conto di una sua seconda e falsa identità. Da quel momento ritenni di non dovermi più interessare di lei". Ha poi spiegato che venne a sapere, più tardi, che, dietro molte insistenze della giovane marocchina, il suo 'tesoriere', il ragionier Pinelli, "diede alcune migliaia di euro a Ruby".

"Solo momenti di svago conviviale" - Berlusconi ha poi descritto come si svolgevano le cene, nelle quali "Apicella si esibiva, anche con me, nel suo fantastico repertorio di canzoni napoletane". Il presidente del collegio Giulia Turri, quando ha visto che l'ex premier stava leggendo una memoria gli ha chiesto se forse non preferisse che venisse acquisita agli atti senza lettura, ma Berlusconi ha preferito leggerla. Dopo la cena, ha ricostruito l'ex premier, le serate ad Arcore proseguivano "con i miei ospiti che organizzavano spettacoli con musica e si ballava, ma io non ho mai partecipato ai balli a causa dell'età". Le serate, ha aggiunto, erano solo un "momento conviviale dopo intense settimane di lavoro" (GUARDA IL VIDEO). Quanto all'espressione "bunga-bunga - ha spiegato - nasce da una battuta che ho ripetuto più volte e che è stata riportata anche dalla stampa" (VIDEO).

"Ho già letto la mia condanna" - Il leader del centrodestra è poi tornato ad attaccare i magistrati. "Sono disposto a farmi interrogare da chi pone le domande essendo interessato alle mie risposte" ha dichiarato spiegando così la sua scelta di non rispondere ai giudici ma di rilasciare dichiarazioni spontanee. "Avrei preferito rendere interrogatorio ma questi 20 anni di accanimento della procura di Milano contro di me non mi ha consentito di farlo". E ha aggiunto: "Sui giornali si legge che questo tribunale ha già deciso la mia condanna, spero che non sia così e che queste illazioni saranno smentite".
E' d'accordo il deputato Pdl Daniele Santanchè, che ai microfoni di SkyTG24 ha dichiarato: "E' un processo che non doveva nemmeno iniziare. Mi auguro che finisca come sarebbe giusto che finisse e cioè nel niente perché non credo che Berlusconi possa essere accusato di qualsivoglia reato e mi auguro che non ci sia una sentenza già scritta perché sarebbe un grave danno per la giustizia italiana”. (VIDEO)

Caso Lombardia? "Non me ne sto interessando" -
Berlusconi parlando con i giornalisti fa poi un breve accenno alla situazione politica nel Paese e agli scandali che hanno coinvolto la regione Lombardia. "Non me ne sto interessando, francamente" ha risposto ai cronisti che gli hanno chiesto informazioni sulle possibili alleanze e sui possibili candidati in vista delle prossime elezioni regionali. "Per vincere bisogna essere uniti, ma di tutto se ne sta occupando Alfano" ha aggiunto.

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